Danza d'autore al Sanzio di Urbino con la coppia Abbondanza-Bertoni

Una scena dello spettacolo "La morte e la fanciulla"
URBINO - Ancora danza d’autore per la rassegna itinerante TeatrOltre: sul palco del Teatro Sanzio di Urbino giunge, domani sera, lo spettacolo vincitore del Premio...

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URBINO - Ancora danza d’autore per la rassegna itinerante TeatrOltre: sul palco del Teatro Sanzio di Urbino giunge, domani sera, lo spettacolo vincitore del Premio Danza&Danza come miglior produzione italiana dell’anno e finalista Premio Ubu come miglior spettacolo di danza dell’anno, “La morte e la fanciulla” della Compagnia Abbondanza Bertoni. Un pensiero che torna a posarsi sull’umano da parte della storica coppia di coreografi e danzatori Michele Abbondanza e Antonella Bertoni: «Torna a posarsi sull’umano e ciò che lo definisce: la vita e la morte; l’inizio e la fine sono – affermano i due coreografi e danzatori - i miracoli della nostra esistenza, così come l’impermanenza dell’essere con le sue forme continuamente mutanti. Questo transitare da una forma all’altra, ha a che fare con l’arte coreutica Abbiamo cercato di capire, di aprire, come chirurghi, il corpo di questa scrittura per scrutarne i vuoti, gli spazi cavi e mai come questa volta comporre è assomigliato a un eterno precipitare, a un fuggire da ogni fine e da ogni senso».


La scena ospita tre differenti “capolavori”: uno musicale con il quartetto in re minore “La morte e la fanciulla” di Franz Schubert; uno fisico, rappresentato dall’essere umano nell’eccellenza delle sue dinamiche ; uno spirituale-filosofico che evoca il mistero della fine e il suo continuo sguardo su di noi.
Dall’esperienza nella scuola newyorkese di Alwin Nikolais agli studi francesi con Dominique Dupuy, attraverso le improvvisazioni ‘poetiche’ di Carolyn Carlson, lo studio e la pratica dello zen, Michele Abbondanza (co-fondatore del gruppo Sosta Palmizi e docente al Piccolo di Milano) e Antonella Bertoni, rappresentano una delle realtà artistiche più prolifiche del panorama italiano sia per le loro creazioni che per l’attività formativa e pedagogica e per la diffusione del teatro danza contemporaneo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico