Nel nome di Tommaso «anima del palco». Paola Giorgi e la figlia Agnese hanno costituito l’associazione per ricordare Paolucci

Tra gli obiettivi formare operatori per l’organizzazione teatrale con uno sguardo alla gestione

Nel nome di Tommaso «anima del palco». Paola Giorgi e la figlia Agnese hanno costituito l’associazione per ricordare Paolucci
Paola Giorgi e sua figlia Agnese Paolucci ci pensavano da tempo, ma ora l’Associazione culturale Tommaso Paolucci è divenuta realtà. «Avevamo questa idea...

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Paola Giorgi e sua figlia Agnese Paolucci ci pensavano da tempo, ma ora l’Associazione culturale Tommaso Paolucci è divenuta realtà. «Avevamo questa idea da tempo – racconta la Giorgi – io sono sempre in giro e posso dire che Tommaso è vivo nel mondo del teatro e anche con me. Abbiamo raccolto la sua eredità complessa e abbiamo deciso di portare avanti la sua idea di teatro, naturalmente con le mie caratteristiche. Ecco, ci pensavamo, avevamo l’idea, ma questo era il momento giusto per metterla in pratica». 

Le collaborazioni

Giorgi ha voluto coinvolgere due persone che hanno lavorato con Paolucci, Andrea Bartola e Oscar Genovese. «Andrea – spiega parlando di Bartola – è stato uno degli allievi più vicini a Tommaso: lo ha formato lui e non erano solo vicini per questo, ma anche per umanità. Tommaso era un grande professionista, quasi un caterpillar, ma aveva una gentilezza e umanità uniche. Andrea possiede questi valori». E Oscar Genovese non è da meno. «Lui – prosegue – non ha lavorato tanto con Tommaso, ma è ugualmente molto bravo. Lui e Andrea hanno la stessa idea di teatro che aveva Tommaso». Ovvero una visione teatrale fatta di tanto lavoro e molta umanità. L’annuncio è arrivato qualche giorno fa e non c’è nemmeno stato il tempo di farlo che subito la risposta è stata molto positiva. «La sede – dice Giorgi – è a Sassoferrato, ma l’associazione opererà in tutta Italia e la risposta, finora è stata grande. Buoni commenti, ma tanti sono stati quelli che ci hanno scritto». Le idee ci sono e alcune sono già pronte a prendere vita. «Il cuore del lavoro di Tommaso – spiega – era l’organizzazione e da lì vogliamo partire, facendo formazione con seminari nelle Marche, ma aperti a tutta Italia. Stiamo chiamando professionisti noti a livello nazionale per parlare di organizzazione e di Fus. Anche in questo abbiamo preso spunto da lui: Tommaso infatti aveva una grande capacità di mantenere rapporti ed avere una buona rete di contatti e ha anche avuto riconoscimenti ministeriali». Riconoscimenti ministeriali che sono essenziali anche perché portano finanziamenti nel settore dello spettacolo dal vivo. «Tommaso – prosegue Giorgi – ha chiuso come direttore artistico del Sistina a Roma. Guarderemo al settore della gestione teatri. L’associazione poi si connetterà con Bottega teatro Marche, impresa teatrale che fu creata proprio da lui, e ne sarà di supporto».

Il teatro sociale

In prospettiva si pensa anche al teatro sociale. «A lui piaceva – ricorda Giorgi – con Tommaso andammo nel carcere di Taranto per un progetto e vorrei riprendere qualcosa di questo genere, anche come formazione, in questo Andrea (Bartola) può molto aiutare. Tommaso ci credeva, proprio per la sua umanità e questo lo sa chi fa teatro: chi incontra il teatro è fortunato perché si arricchisce e Tommaso voleva condividere questa bellezza. Penso al carcere perché lì c’è bisogno di luce». E guardando all’immediato Giorgi dice: «Il calendario è già pieno, saremo operativi dopo aprile. Abbiamo accolto idee anche di Saverio Marconi, amico di Tommaso che mi dà molti consigli e prenderemo in considerazione anche quelle degli associati».

 

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Corriere Adriatico