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FANO - Un “tris d'assi" a confronto con un testo che mette al centro della scena la forza delle parole in una ragnatela di incomparabile abilità: ad inaugurare il cartellone di Fanoteatro sarà, il 26, 27 e 28 novembre, il debutto in prima nazionale de “Pour un oui ou pour un non” di Nathalie Sarraute, con Umberto Orsini e Franco Branciaroli, regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi, produzione Compagnia Orsini e Teatro de Gli Incamminati, in allestimento al Teatro della Fortuna di Fano dal 7 novembre scorso.
Quasi un “sogno nel cassetto” del noto regista, che attendeva il giusto tempo e i giusti interpreti per realizzarlo: «Vidi in scena questo testo a Parigi, nel 1982 e mi piacque subito. - racconta Pizzi - Lo segnalai a Orsini che si interessò immediatamente per poterlo rappresentare in Italia e ne feci anche una traduzione.
Il pregio
«Avevo letto questo testo con molto interesse, ma era molto difficile da piazzare nel mercato di allora. - commenta Orsini - È una commedia molto sofisticata e trovo che questo sia il momento opportuno, perché, soprattutto dopo la pandemia, offre al pubblico un prodotto che bisogna scegliere di andare a vedere. Un spettacolo insolito nell’omertà teatrale che c’è quest’anno, fatto da tre persone non giovanissime, che secondo me è un valore. Noi siamo dei “dinosauri” che presentano qualcosa che nessuno ha mai osato fare finora ed è questo il pregio di questo progetto».
La commedia della Sarraute, narra di due amici che si ritrovano dopo un non motivato distacco e si interrogano sulle ragioni della loro separazione, forse scoprendo, finalmente, le ambiguità nascoste. Un testo ermetico, che miscela alta poesia e riferimenti al teatro dell’assurdo: silenzi che pesano quanto le parole, in una magica alchimia tra due personalità che si misurano con due “mostri sacri” della scena teatrale.
«Forse all’inizio ti metti a cercare un significato plausibile a questo testo, ma è molto più profondo ciò che rappresentano i due personaggi. - aggiunge Branciaroli - È come se ti trovassi in spiaggia alle 5 del mattino, quando il mare trascolora dalla notte al giorno. È un’ora particolare in cui il mare si rivela: diventa “inaudito” che non significa straordinario. Ecco, questo testo tratta dell’inaudito delle cose e ognuno dei due protagonisti vuole attrarre l’altro nel suo mondo».
“Pour un oui ou pour un non” è titolo che si potrebbe semplicemente tradurre con “Per un si o per un no”, ma in realtà significa molto di più e nella nostra lingua ha solo un’apparente valenza speculare. È quel “nonnulla” che può cambiare tutto, che provoca lacerazioni profonde e ferite insanabili, che vive di “intonazioni” che possono essere variamente interpretate a seconda della disposizione d’animo di chi ascolta.
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