Matilde Brandi a Montelupone porta in scena “Due come me”: «Maria Sole, due donne in una»

Matilde Brandi a Montelupone porta in scena “Due come me”: «Maria Sole, due donne in una»
Una commedia leggera, divertente, che affronta il tema delle contraddizioni in ciascuno di noi: protagonista, stasera, alle 21,15, al teatro Nicola degli Angeli di Montelupone,...

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Una commedia leggera, divertente, che affronta il tema delle contraddizioni in ciascuno di noi: protagonista, stasera, alle 21,15, al teatro Nicola degli Angeli di Montelupone, Matilde Brandi con “Una come me”, spettacolo per la stagione di Comune ed Eclissi Eventi.


Matilde Brandi, che storia racconterà?
«Quella di Maria Sole, una donna schizofrenica, che in sé ha due donne, l’una inconsapevole dell’altra, due personalità e due vite diverse, una sposata e l’altra che sta per farlo, con due compagni diversi. Una vuole figli, l’altra no. L’ha scritto abilmente Mauro Graiani, il marito di Milena Miconi e alla fine c’è un bel monologo, al termine del quale deve scegliere quale delle due essere e lei si ribella».

 
Difficile cambiare continuamente tra Maria e Sole?
«No, proprio no! Quando Mauro ha scritto questo testo, forse ha pensato proprio a me che a volte sono come Dr Jekyll e Mr Hyde. A volte sono fredda e un po’ acida, altre volte leggera e colorata. Ma in fondo siamo un po’ tutti così, con diversi aspetti caratteriali dentro di noi».
Cosa ci insegna la storia di Maria Sole?
«Si riflette sull’essere donne, con quel neurone in più, pensiamo e ci ammaliamo anche di più».
Maria Sole è libera davvero?
«Sì, lo è Maria, e lo è anche Sole. A un certo punto capisce. Donne come Maria sanno che la presenza di Sole è la parte più leggera di sé, anche quando Sole non vuole figli, e Maria sì».
Ci sono ancora pregiudizi sulle emozioni femminili?
«Negli uomini? Guardi che anche noi donne non scherziamo. La solidarietà femminile è finta, siamo noi ad avere i maggiori pregiudizi, gli uomini sono più basici. Poi se vogliamo andare oltre c’è da dire che se un uomo va con 100 donne è un figo, ma se una donna va con 100 uomini, è una poco di buono».
Come far venire meno i pregiudizi?
«Semplice, vengono meno quando non ci badiamo più, quando non ci importa più nulla. Allora, in quei momenti, abbiamo vinto e cadono i pregiudizi. Se qualcuno parla che parli pure. Venendo a me, chi mi conosce bene, gli amici cari, la famiglia, sa chi sono, e questo è quello che conta. Quindi dico basta ai giudizi, non li ascolto più, forse perché in passato ne ho sentite troppe. Come gli haters sui social: quando ci sono rispondo con un sorriso, se ti arrabbi vuol dire che hanno vinto loro. Invece no, il sorriso vince su tutto».
La Matilde Brandi fuori dal palco e dai riflettori com’è?
«Non trovo differenze, sa? Perché sul palcoscenico sono vera, sono me stessa, è vero che faccio l’attrice, ma se sono brava sono in grado di farlo anche essendo me stessa. Sono una ragazza vera, tranquilla, e non sopporto, a proposito di pregiudizi, che ci siano quelli che criticano se uno si veste giovane, anche se non lo è più tanto. Se i jeans mi stanno bene li porto, su questo in Italia siamo un po’ provinciali. A me piace essere più smart. Ho trascorso un breve periodo negli Usa, a Boston, dove studiano le mie figlie, e ho visto di tutto, ma nessuno che si faccia problemi».
Matilde Brandi e le Marche?
«Vi amo siete una regione stupenda. La regione di mio padre e mia madre che, anche se di San Marino, però trascorrevano molto tempo nel Pesarese. Una bella terra, una bella mentalità, gente vera che lavora con impegno. Chapeau care Marche!».
Nella sua agenda?


«Questa tournèe teatrale, poi più in là riprenderò con la direzione artistica, a Roma, di uno spettacolo con alcuni ragazzi. Spero di riprendere al più presto la mia scuola di danza, in stand by, faccio la mamma, le mie figlie sono tornate dagli Usa, ci sono i social, e qualcosa dovrebbe muoversi anche in Tv, ma qui resto in attesa». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico