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In scena al teatro Tiberini di San Lorenzo in Campo, domani alle 21.15, “Teoria della classe disagiata” di Raffaele Alberto Ventura. Diventato un cult per millennial e generazione Zeta, il testo di Ventura approda alla pratica del teatro con la drammaturgia di Sonia Antinori e la regia di Giacomo Lilliù anche in scena con Matteo Principi all’interno un collettivo composto da giovani under 35. Lo spettacolo descrive una generazione cresciuta con il dovere morale di inseguire passioni, prosciugare patrimoni familiari e primeggiare nella scalata sociale, mentre oggi il terreno sembra franarle sotto i piedi.
La generazione
Una classe media delusa, disforica, fin troppo acculturata, non più agiata, come diceva a fine Ottocento Thorstein Veblen, bensì disagiata: «Immaginate un’azienda che fabbrica un certo tipo di macchina in previsione di una domanda molto ampia. - spiega Lilliù - Immaginate poi che la previsione si riveli completamente sbagliata: la domanda si è contratta e le macchine non si vendono.
Corriere Adriatico