FERMO - La XXIII edizione del Concorso Violinistico Internazionale “Andrea Postacchini” entra nel vivo della competizione. Si è già infatti alle...
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Degli oltre 40 violinisti più grandi, dopo la semifinale che ne ha ridotto il numero a 15 c’è stata un’ulteriore scrematura che ha portato alla finalissima di categoria solo 5 musicisti. Tra di essi l’italiano Christian Sebastianutto già al Postacchini lo scorso anno, la giapponese Mai Tategami, la polacca-statunitense Anna Filochowska, il coreano Jae Hyeong Lee e lo svizzero Simon Wiener, vecchia conoscenza del Postacchini.
«Sono stato al Postacchini già nel 2005 – racconta un emozionato Wiener – in quell’occasione vinsi per la categoria A, avevo solo 11 anni».
Alla domanda sul come si sente ora che si trova a concorrere nella categoria D, non ha dubbio alcuno: «Nel 2005 eravamo in 6 o in 7. Oggi sono tra i 5 finalisti in una categoria che annoverava più di 40 competitors. Sono molto felice – sorride – Per il Postacchini non si improvvisa. In questi anni ho studiato moltissimo e soprattutto per la prima trance della gara occorre studiare ogni giorno: Bach, Paganini e Mozart sono molto impegnativi».
La domanda sorge spontanea quando lo si guarda così giovane e pieno di energia. Il futuro? «Non ho ambizioni particolarmente esagerate – Simon si fa serio e concreto - In tempi in cui è davvero molto difficile poter vivere di musica, il mio sogno è solo quello di poter lavorare con la mia passione, suonare il violino. Niente di più».
Tante ore di studio, tanto sacrificio ma Simon Wiener è un ragazzo di 22 anni, con tutti le passioni che accomunano i giovani. «Credo che mi arricchisca poter attingere dalle altre arti. Adoro il cinema, leggere e scrivere recensioni. Sono molto aperto alle altre forme d’espressione artistica».
Tra i sei finalisti della categoria C, un altro giovanissimo ricco di passione e di interessi, il greco (unico in gara) Georgios Banos. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico