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SERRAVALLE DEL CHIENTI - Se non si è appassionati del genere, forse non si sa cos’è la festa fantastica della terra di mezzo. Ma se la si chiama con il suo nome, “Montelago Celtic Festival”, allora sì che tutti, almeno una volta, l’hanno sentita. I motori sono accesi e il conto alla rovescia è già iniziato per l’edizione 2022 che ci sarà il 4, 5, e 6 agosto sull’altopiano di Colfiorito a Serravalle del Chienti.
L’attesa è grande, gli appassionati non vedono l’ora che arrivi agosto, finalmente, dopo due anni di stop. Un successo formato, commenta l’art director Michele Serafini, «da divertimento, apprendimento, e dallo stare insieme, il tutto in un contesto naturale, in cui si fa una città invisibile». Ed è questa la vera essenza del “Montelago”, fatta di rapporto con la natura, le attività artigiane, i workshop, i concerti, le presentazioni, tutto fatto nei diversi luoghi collegati tra loro da vie realizzate con la sabbia che poi scompaiono.
Non ha 18 anni come il festival, che nel 2022 ne compie 19, ma solo 11: la tenda Tolkien è il luogo della leggenda e dei racconti, oggi un vero punto di riferimento nel festival. «Noi – spiega Serafini – diamo un tema e poi si sviluppa tutto attorno con il lavoro della direzione artistica di Loredana Lipperini.
Non poteva mancare di certo Cesare Catà che terrà tre lezioni spettacolo, una al giorno, cominciando con “Cercasi Silvia disperatamente” dedicata a Leopardi. «In versione adattata», commenta Michele Serafini, e dopo Leopardi Catà tratterà Giordano Bruno nell’evento “Io dico tutto infinito”, terrà una lezione spettacolo interattiva sull’Odissea in cui si paragonerà la vita a una zattera per Itaca.
Non c’è Montelago senza musica, e a Serravalle del Chienti arriveranno due “nomi” della musica celtica: i Korpiklaani, finlandesi, che proporranno un genere vicino al folk-metal, e i Dubliners. «A questi ultimi – spiega l’art director – si deve l’aver reso popolare questo genere. Oltre a loro arriveranno nomi meno noti, ma ugualmente bravi, tra cui i The Langam band, trio scozzese dedito al genere vicino a folk e swing, i Ranagri, del Regno Unito, tra cui c’è il flautista di Peter Gabriel, i Global Match, nella loro unica data italiana, e altri gruppi italiani come i Nanowar of steel, che propongono un metal demenziale. Tra i marchigiani arriveranno i Brutti di Fosco di Cingoli e i 50Celt di Fermo». Ci saranno anche i workshop, elemento, dice Serafini, importante: «Saranno una quarantina: si farà musica, si parlerà di expo marchigiano e di artigianalità, ormai un punto di riferimento nella cultura popolare». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico