Matricardi fa sentire la vertigine che si insinua nell’anima in “Non torno a casa da tre giorni”

Matricardi fa sentire la vertigine che si insinua nell’anima in “Non torno a casa da tre giorni”
SENIGALLIA - Lucio Matricardi è un artista poliedrico, che unisce nella sua arte la composizione, il teatro e la letteratura. Il musicista, compositore e cantautore...

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SENIGALLIA - Lucio Matricardi è un artista poliedrico, che unisce nella sua arte la composizione, il teatro e la letteratura. Il musicista, compositore e cantautore sarà oggi, domenica 26 febbraio, alle ore 17,30 al Teatro Nuovo Melograno di Senigallia con il suo nuovo spettacolo nel quale presenterà l’album di recente produzione dal titolo “Non torno a casa da tre giorni”.

 


Il viaggio
 

«Il titolo – dice il cantautore - vuole evocare la sensazione di un viaggio appena cominciato. La nascita di quella leggera vertigine che si insinua nell’anima quando colui che parte comincia a perdere il senso dei propri confini, sia geografici che identitari. In questa piccola crepa iniziano ad entrare le luci e le ombre degli altri. In una parola semplice nuovi mondi che per essere veramente assaporati e vissuti necessitano di questa perdita di ego e di sé. Si tratta di una sensazione. Una sensazione di pulizia, occhi nuovi che vorremmo avere anche riaprendo l’uscio di casa, nel normale svolgimento della nostra quotidianità».

Oltre ad attraversare tanti piccoli personaggi il disco che si compone di 11 brani, anche musicalmente, esce dai soliti confini di Lucio Matricardi. Infatti dopo il primo disco dal titolo “Sogno protetto”, totalmente acustico e praticamente suonato live in studio, nel recente “Non torno a casa da tre giorni” subentra una regia sonora che affianca al mondo degli strumenti reali, immancabile espressione delle radici dell’autore, il mondo dell’elettronica, soffusa, sottintesa, ma a tratti determinante nel sound. «Il viaggio passa attraverso personaggi che si trovano in un limbo esistenziale e lo raccontano – spiega Matricardi – sono piccole fotografie che in qualche modo rievocano la sensazione del “non tornare a casa da tre giorni”.

Al teatro del Melograno il cantautore marchigiano si presenta col nuovo spettacolo che è una sorta di viaggio legato alla tradizione del teatro canzone ricco di brevi monologhi e brani tratti dagli ultimi due album del cantautore. Con Matricardi, alla voce, al pianoforte, alle tastiere, suonano altri sei ottimi musicisti: Tony Felicioli al flauto traverso, sax soprano, contralto, baritono, wistle, bombarda bretone, Gionni Di Clemente alla chitarra acustica e classica, bouzouki, out, chitarra elettrica, elettronica, Fulvio Renzi al violino, Alberto Ricci al basso elettrico, Michele Lelli alla batteria e pad elettronici e Manuel Coccia alle tastiere e all’elettronica. 


Lo spettacolo è una navigazione tra sonorità acustiche e atmosfere elettroniche, figlie di una ricerca libera e attenta alla valorizzazione del testo. La caratteristica è la contaminazione: riescono a convivere ritmi brasiliani, mondi classicheggianti, echi etnici, elettronica grottesca e dance, folk e tradizione cantautorale. Ci sono mille personaggi che parlano: donne che muoiono nei campi sotto il sole cocente, ragazze che scoprono il sesso, corteggiatori maldestri. Lucio Matricardi è stato selezionato per le fasi finali di Musicultura e sarà il primo marzo alle ore 21 al Teatro Lauro Rossi di Macerata. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico