A Senigallia Argentero veste i panni di Malabrocca, Bonatti e Tomba

Luca Argentero in una scena
SENIGALLIA - Sabato 25 gennaio, alle ore 21, al Teatro La Fenice di Senigallia – unica data marchigiana - va in scena “È questa la vita che sognavo da...

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SENIGALLIA - Sabato 25 gennaio, alle ore 21, al Teatro La Fenice di Senigallia – unica data marchigiana - va in scena “È questa la vita che sognavo da bambino?", l’attesissimo recital con Luca Argentero.

L’affascinante e poliedrico attore, diretto da Edoardo Leo, racconta le storie di tre grandi personaggi dalle vite straordinarie, che hanno inciso profondamente nella società, nella storia e nella loro disciplina: Luisin Malabrocca, Walter Bonatti e Alberto Tomba, tre sportivi italiani che hanno fatto sognare, tifare, ridere e commuovere varie generazioni di italiani.
Tre storie, tre personaggi, una sola cosa in comune: essere diventati, ognuno a proprio modo, degli eroi!
Luisin Malabrocca, “l’inventore” della Maglia Nera, il ciclista che nel primo Giro d’Italia dopo la guerra si accorse per caso che arrivare ultimo, in una Italia devastata come quella del ’46, faceva simpatia alla gente: riceveva salami, formaggi e olio come regali di solidarietà. In lui le persone hanno riconosciuto l’anti-eroe che è nel cuore di ogni italiano.
Walter Bonatti, l’alpinista che dopo aver superato incredibili sfide con la roccia, il clima e la montagna, arrivato a oltre ottomila metri d’altezza, quasi sulla cima di una delle montagne più difficili da scalare del mondo, scoprì a sue spese che la minaccia più grande per l’uomo è l’uomo stesso. Eppure la grande delusione del K2 lo ha spinto ancora più in là a mettersi alla prova in nuove sfide in solitaria, nuove scalate impossibili e infine a viaggiare in tutto il mondo. Tutto ciò per trovare la cosa più importante della vita: se stesso.
Alberto Tomba, l’insolito sciatore bolognese che con la sua leggerezza nella vita e aggressività sulla pista è arrivato a essere conosciuto in tutto il mondo come “Tomba la bomba”. Uno dei più grandi campioni della storia dello sci che ha radunato intorno alle sue gare tutta la nazione, incarnando la rinascita italiana forse illusoria ma sicuramente spensierata degli anni ‘80.

Il Teatro La Fenice è esaurito in ogni ordine di posto già da dicembre! Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico