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SENIGALLIA - Senigallia come radice profonda e Bologna come cuore della musica di Roberta Giallo, cantautrice, attrice e pittrice marchigiana che proprio in questi giorni è tornata alla ribalta nazionale con una canzone dedicata a Lucio Dalla intitolata “La città di Lucio Dalla”.
La passione
Dalle Marche all’Emilia Romagna per coltivare una grande passione, studiando (si laurea e si specializza con lode rispettivamente in Filosofia morale e in Scienze filosofiche) e proseguendo un percorso artistico che nel corso degli anni è diventato sempre più consistente. Dalla prima canzone pubblicata fino all’ultimo disco (2021, “Musica da museo”) una serie di mattoni per costruire un castello di esperienza per chi è partito da sogno e talento raggiungendo il Premio dei Premi Mei, il Premio Bindi e “Un Certain Regard” Musicultura (dove poi è diventata anche parte della giuria).
La data simbolo
Per la pubblicazione del nuovo brano una data quasi obbligata, quella del 4 marzo, giorno del compleanno del grande cantautore bolognese, resa celebre dall’omonima canzone diventata praticamente da subito perno della cultura musicale e pop italiana. «Questa canzone è stata scritta dopo la morte di Lucio, nel 2012 – ricorda – è stato un modo per riavermi dalla scomparsa di un amico e di un maestro.
Il saggio e il bimbo
«Lucio è riuscito a conservare in sé l’uomo saggio e il bimbo – spiega ancora – una caratteristica delle persone geniali, la sapienza di chi è riuscito a vivere una vita d’artista. Io ho conosciuto questo Lucio Dalla, una persona amorevole, un maestro che non si imponeva come tale e con le sue parole “Sbaglia e impara”, che sono finite nella canzone, ha permesso di sbloccare una certa timidezza». Ma prima dell’incontro con Lucio Dalla, avvenuto pochi anni prima del decesso improvviso avvenuto 10 anni fa a Montreux in Svizzera, la passione per la musica e l’arte di Roberta Giallo è stata sempre presente anche negli anni marchigiani. «Di Senigallia ricordo la mia formazione musicale e culturale – conclude Roberta Giallo – lo studio del pianoforte, il canto e gli anni al liceo classico che sono stati importanti per nutrire la mia poetica futura. Per un cantautore però non è solo importante lo studio, ma la conoscenza delle persone, osservare, imparare. Anche oggi vivo a Bologna, amo l’atmosfera e quel modo di essere grande città con l’illusione di una piccola città. Voglio portare un mondo intero attraverso le mie canzoni, voglio dare qualcosa al pubblico». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico