“Andrà tutto bene” di Cristiana Mariani un thriller ambientato a San Ginesio

La scrittrice Cristiana Mariani
RIPE SAN GINESIO - “Andrà tutto bene” è un messaggio di speranza, è il singolo della cantautrice Levante, ma è soprattutto l’ultimo...

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RIPE SAN GINESIO - “Andrà tutto bene” è un messaggio di speranza, è il singolo della cantautrice Levante, ma è soprattutto l’ultimo libro scritto dalla giornalista lombarda Cristiana Mariani. Un thriller, pubblicato da Giaconi Editore e ambientato a Ripe San Ginesio. Gli ingredienti dell’intrigo emergono tutti: un omicidio che all’improvviso turba la routine quotidiana del piccolo borgo e della sua comunità, i sospetti che cambiano per sempre i rapporti fra gli abitanti, una decisione che rischia di stravolgere tutto il territorio.


Nella quarta di copertina, lei riporta alcune parole del brano della cantautrice siciliana Levante; in particolar modo si fa riferimento alla frase “Del domani mi ripeti che andrà tutto bene”.
«Effettivamente ha ispirato il mio titolo. Su suggerimento di un’amica fotografa ho ascoltato il suo disco e, quando ho sentito il brano, ho capito subito che quello sarebbe stato il titolo perfetto, perché nella vita tutto può andare bene, ma in un thriller succede l’opposto. Dunque il titolo scelto avrebbe rappresentato due facce della stessa medaglia: la doppia faccia della vita».

“Andrà tutto bene” però, specialmente in un momento come quello che stiamo vivendo, potrebbe essere anche un messaggio di speranza.
«Io sono certa che “andrà tutto bene”, soprattutto in questa situazione. Andrà tutto bene se ci crediamo davvero e se ci impegniamo tutti tanto, facendo la nostra parte. Non deve essere solo un modo di dire, anzi dobbiamo fare in modo che vada sempre meglio».

Al momento si trova alle porte di Milano. Qual è la percezione della vita?
«Rispetto ai giorni scorsi la situazione sta un po’ migliorando. Non si vedono più persone con mascherine, in tanti però hanno ancora paura a uscire di casa e a frequentare negozi e bar o ristoranti. La domanda che tutti si pongono è cosa succederà. Il grosso problema riguarda aziende e attività commerciali: non riusciranno a reggere molto senza lavorare».

Da Milano a Ripe San Ginesio, dalla metropoli al paese di provincia. Torniamo al suo thriller e all’omicidio che sconvolge la comunità marchigiana.
«Ho conosciuto Ripe San Ginesio attraverso il mio editore, Simone Giaconi, il sindaco e tutti gli abitanti, che si sono dimostrati davvero ospitali. Quello che racconto nel mio libro è ciò che può succedere in un qualsiasi altro borgo italiano, poiché in ogni piccolo paese ci si imbatte nella routine della vita quotidiana, che trascorre a volte anche monotona. Solo un micro-fatto o un omicidio, come in questo caso, possono turbare la quotidianità e far sì che si rimetta tutto in discussione, portando a interrogarsi su chi siano le persone che abbiamo intorno. Siamo davvero quello che mostriamo?».

Anche i personaggi protagonisti della storia rievocano soggetti familiari.
«Il sindaco, il farmacista o la perpetua possono sembrare personaggi realmente esistiti, perché richiamano caratteristiche comuni a figure presenti in ogni borgo, in ogni piccolo paese o quartiere di una grande città. Siamo tutti inseriti in un tessuto sociale, soprattutto chi vive in paesi piuttosto piccoli. In fondo siamo tutti dei tipi sociali».

Novità in cantiere dal punto di vista editoriale?

«C’è un nuovo libro in lavorazione. Per certi versi, sarà un seguito del primo, ma più complicato. Sarà una storia a bivio e si snoderà tra Sarnano, Penna San Giovanni e Loro Piceno». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico