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POTENZA PICENA - Abbandonata per anni al suo destino sulla cima di una collina tra Potenza Picena e la frazione di Porto Potenza Picena, Villa Buonaccorsi si ritrova ora figlia di tanti padri e madri. Rivendicano il merito di aver dato impulso alla manovra di salvataggio, cominciata quando Vittorio Sgarbi aveva lanciato, dalle nostre colonne, un accorato appello. Lo storico dell’arte chiedeva alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche di sollecitare, in via istituzionale, l’interessamento del ministro della Cultura.
E Dario Franceschini ieri mattina ha annunciato che sarà il Ministero dei Beni Culturali a esercitare la prelazione per l’acquisto del complesso monumentale settecentesco. Ha ricevuto nei giorni scorsi, dalla Soprintendenza, che da tempo aveva programmato un sopralluogo, una relazione in merito, accompagnata dal parere favorevole di Pierluigi Moriconi, facente funzione della soprintendente Marta Mazza.
Una “pioggia” di comunicati ha fatto seguito a quest’annuncio, il primo dei quali porta la firma del Pd di Potenza Picena, il municipio nel cui territorio sorge la villa, col giardino all’italiana, il parco e gli annessi. «Il nostro impegno incessante per acquisire Villa Buonaccorsi al patrimonio pubblico è stato coronato da successo».
«Al termine di tutte le procedure per l’aggiudicazione del bene – fa intanto sapere il presidente della Giunta regionale Francesco Acquaroli - sarà il Ministero ad esercitare il diritto alla prelazione. Successivamente si stipulerà una convenzione per la valorizzazione e la gestione, e la somma che la Regione intendeva destinare alla prelazione sarà messa a disposizione per i primi interventi necessari».Gli fa eco l’assessore regionale alla Cultura, Giorgia Latini: «Grazie all’intervento del sottosegretario Lucia Borgonzoni, che ha interessato anche il ministro, il governo si fa carico di un pezzo importante del nostro patrimonio regionale».
Troppi, i padri della vittoria? Mario Morgoni: «Non mi risulta che, in questo lasso di tempo, anzi da due anni, da quando villa Buonaccorsi è rientrata nella pratica fallimentare, Comune e Regione abbiano avuto interlocuzione o dialogo con la Soprintendenza. Ma quello che interessa ora è il risultato». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico