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POLLENZA - Due attori, molti personaggi: Gaia De Laurentiis e Ugo Dighero saliranno oggi, giovedì 13 aprile, alle ore 21,15 sul palco del Teatro Verdi di Pollenza con lo spettacolo “Alle 5 da me”. La rappresentazione, inserita nella stagione di Comune e Amat, ha la regia di Stefano Artissunch.
La storia
In scena le storie di diverse coppie e a raccontarle sono i personaggi interpretati da Dighero e De Laurentiis. «Noi – spiega De Laurentiis – interpretiamo diversi ruoli e raccontiamo storie di coppie. Lo spettacolo parte con i nostri due personaggi che si sono appena sposati. E raccontiamo le nostre precedenti esperienze sentimentali». Sono cinque gli uomini interpretati da Dighero, che hanno avuto una relazione con una donna, e di contro sono cinque le donne che impersona De Laurentiis, che hanno avuto una relazione con un uomo. «Prima di sposarsi – spiega la protagonista - abitavano sullo stesso pianerottolo, ma non si erano mai notati, e avevano avuto altri incontri, a volte anche grotteschi.
La carriera
Fin qui lo spettacolo. Sfogliando l’album dei ricordi della sua lunga carriera, la memoria di Gaia De Laurentiis corre indietro nel tempo, al suo debutto con Giorgio Strehler. «Un’esperienza meravigliosa – la definisce – ho iniziato a 17 anni, quando sono entrata in accademia e il teatro per me è quello che mi insegnò il Maestro Strehler, quello di quando mi sono diplomata con Arlecchino all’Operà di Parigi. Mi ritengo fortunata e privilegiata di aver potuto iniziare al top, ma ho sempre apprezzato tutto il teatro, che va amato in ogni caso». Come fanno anche i giovani talenti che mettono passione e impegno cercando di farsi strada in questo mondo. «Il privato – dice De Laurentiis – spesso ricorre al grande nome per attrarre pubblico, ma per un giovane attore, appena diplomato, che non ha fatto reality, non può funzionare. Spesso la carriera di certi nomi è improvvisata, invece servirebbe fare esperienza, ci sono giovani attori che meriterebbero di trovare più spazio, che dovrebbero poter entrare nel teatro di giro. Ecco a questi mancano le occasioni».
Il caso
Per chiarire il concetto di amore per il teatro cita il caso di Artissunch, regista di “Alle 5 da me”: «Lui è davvero innamorato del teatro, ci si lavora bene, si ha serenità e libertà, e lui sa bene quello che vuole. Ci dice “apriamo questa porta, vediamo come arrivare”. Si lavora bene anche con Ugo, ma nel prossimo futuro torno a lavorare con Max Pisu». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico