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Se Roma ha Trilussa e Napoli Di Giacomo, poeti colti e raffinati che adoperavano un dialetto illustre per raccontare la propria città, Pesaro ha Odoardo Giansanti, detto Pasqualon, che, più o meno nella stessa epoca, a cavallo fra la fine del 1800 e gli inizi del 1900, fu il poeta degli umili, che riscattò attraverso i suoi versi. “In arte Pasqualon” è l’evento, promosso e organizzato dall’Associazione Amici della Prosa in collaborazione con Ente Olivieri. Biblioteca e Musei Oliveriani e Pesaro Segreta, che, dal 15 al 30 settembre, celebra la duplice ricorrenza del poeta pesarese, a 170 anni dalla nascita e a 90 dalla morte.
Oggetti, poesie, scritti e testimonianze sono al centro di questo evento che si svolgerà tra la Biblioteca Oliveriana e la Chiesa dell’Annunziata. La mostra all’Oliveriana, “Ech el Pasqualon bsares - le carte e i ricordi di Odoardo Giansanti”, che resterà aperta sino al 30 settembre, è stata realizzata da Brunella Paolini in collaborazione con Eleonora Rubechi Mensitieri e Luca Cangini e sarà inaugurata domani 15 settembre alle 18, con letture di Brunella Paolini e Cristian Della Chiara.
Le collezioni
Sottolinea Brunella Paolini: «In questo caso, oltre a essere luogo che possiede e raccoglie memorie e testimonianze della città l’Oliveriana diventa un luogo dove ospitare altre collezioni nella condivisione con diverse realtà cittadine.
Racconta Elio Giuliani, collezionista d’arte pesarese, in possesso anche dell’unico cimelio che non appartiene al comune di Pesaro, ovvero il suo leggendario bastone: «Pasqualon è stato il precursore delle sponsorizzazioni, ai primi del 900 aveva già uno sponsor». Tra le curiosità della mostra infatti, una delle tre poesie fornite da Giuliani, è stampata sulla carta di una farmacia. «Sul retro della poesia c’è la pubblicità delle Primarie Farmacie Ugolini che oltre a riportare gli indirizzi delle due sedi (‘la prima in piazza presso la statua di Mamiani e la seconda in via Branca nella casa Giommi’) promuove anche lo slogan ‘Chi beve il vino Ugolini cura nervi e intestini’».
Conclude Maurizio Sebastiani presidente Amici della Prosa: «Pasqualon non era solo un poeta, ma un teatrante che non solo scriveva le sue poesie, ma le declamava nelle osterie, nel manicomio, in piazza e per le strade di Pesaro. Per questo il Gad lo ricorda come protagonista di quel teatro di strada spontaneo da cui partono i tanti gruppi amatoriali che poi negli anni hanno onorato l’idea del festival». Tra le altre iniziative: la passeggiata ne “I luoghi di Pasqualon” a cura di Pesaro Segreta (il 18 alle 17) e, alla Chiesa dell’Annunziata, lo spettacolo “Nei panni di Pasqualon” con Carlo Pagnini (il 18 alle 21) e la conversazione con Riccardo Paolo Uguccioni e Stefano Poderi “Vita di Odoardo Giansanti detto “Pasqualon” (il 21 alle 21). Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico