Pasqualon, l'arte del dialetto si fa poesia. Mostra, incontri e passeggiata per scoprire la figura di Giansanti

Pasqualon, l'arte del dialetto si fa poesia. Mostra, incontri e passeggiata per scoprire la figura di Giansanti
di Elisabetta Marsigli
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 14 Settembre 2022, 07:20

Se Roma ha Trilussa e Napoli  Di Giacomo, poeti colti e raffinati che adoperavano un dialetto illustre per raccontare la propria città, Pesaro ha Odoardo Giansanti, detto Pasqualon, che, più o meno nella stessa epoca, a cavallo fra la fine del 1800 e gli inizi del 1900, fu il poeta degli umili, che riscattò attraverso i suoi versi. “In arte Pasqualon” è l’evento, promosso e organizzato dall’Associazione Amici della Prosa in collaborazione con Ente Olivieri. Biblioteca e Musei Oliveriani e Pesaro Segreta, che, dal 15 al 30 settembre, celebra la duplice ricorrenza del poeta pesarese, a 170 anni dalla nascita e a 90 dalla morte.


Oggetti, poesie, scritti e testimonianze sono al centro di questo evento che si svolgerà tra la Biblioteca Oliveriana e la Chiesa dell’Annunziata. La mostra all’Oliveriana, “Ech el Pasqualon bsares - le carte e i ricordi di Odoardo Giansanti”, che resterà aperta sino al 30 settembre, è stata realizzata da Brunella Paolini in collaborazione con Eleonora Rubechi Mensitieri e Luca Cangini e sarà inaugurata domani 15 settembre alle 18, con letture di Brunella Paolini e Cristian Della Chiara.


Le collezioni
Sottolinea Brunella Paolini: «In questo caso, oltre a essere luogo che possiede e raccoglie memorie e testimonianze della città l’Oliveriana diventa un luogo dove ospitare altre collezioni nella condivisione con diverse realtà cittadine. Fotografie e articoli di giornale, come La Provincia di Pesaro e Urbino che fece una sottoscrizione per pubblicare la Pasqueloneide, raccolta di poesie in 4 dispense al costo di 10 centesimi l’una, o l’Adriatico che fornì notizie biografiche su Giansanti, passando per la collezione dell’Archivio Stroppa Nobili, fino alla borsa e all’organetto e al bastone di Pasqualon».


Racconta Elio Giuliani, collezionista d’arte pesarese, in possesso anche dell’unico cimelio che non appartiene al comune di Pesaro, ovvero il suo leggendario bastone: «Pasqualon è stato il precursore delle sponsorizzazioni, ai primi del 900 aveva già uno sponsor».

Tra le curiosità della mostra infatti, una delle tre poesie fornite da Giuliani, è stampata sulla carta di una farmacia. «Sul retro della poesia c’è la pubblicità delle Primarie Farmacie Ugolini che oltre a riportare gli indirizzi delle due sedi (‘la prima in piazza presso la statua di Mamiani e la seconda in via Branca nella casa Giommi’) promuove anche lo slogan ‘Chi beve il vino Ugolini cura nervi e intestini’».


Conclude Maurizio Sebastiani presidente Amici della Prosa: «Pasqualon non era solo un poeta, ma un teatrante che non solo scriveva le sue poesie, ma le declamava nelle osterie, nel manicomio, in piazza e per le strade di Pesaro. Per questo il Gad lo ricorda come protagonista di quel teatro di strada spontaneo da cui partono i tanti gruppi amatoriali che poi negli anni hanno onorato l’idea del festival». Tra le altre iniziative: la passeggiata ne “I luoghi di Pasqualon” a cura di Pesaro Segreta (il 18 alle 17) e, alla Chiesa dell’Annunziata, lo spettacolo “Nei panni di Pasqualon” con Carlo Pagnini (il 18 alle 21) e la conversazione con Riccardo Paolo Uguccioni e Stefano Poderi “Vita di Odoardo Giansanti detto “Pasqualon” (il 21 alle 21).

© RIPRODUZIONE RISERVATA