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PESARO - Dai “Paradisi Artificiali” al “Tempo ritrovato”: è questa la nuova sfida culturale di Popsophia 2022, che torna a Pesaro, Capitale della Cultura 2024, da venerdì 8 a domenica 10 luglio, per tre giornate e tre serate tra spettacoli filosofico-musicali inediti e incontri con diversi intellettuali e studiosi provenienti da tutta Italia.
Cuore della riflessione sarà dunque “Il tempo ritrovato”, un titolo che chiaramente vuole rendere omaggio allo scrittore Marcel Proust nell’anniversario per i 100 anni dalla morte, per indagare, con gli strumenti e la cassetta degli attrezzi della filosofia e del pensiero, il tema del tempo.
Come sempre il festival della pop filosofia non può ignorare il pensiero intorno ai venti di guerra che soffiano sull’Europa e intende affrontare la questione uscendo dalla cronaca martellante e ossessiva della narrazione quotidiana, sfuggendo all’infodemia che caratterizza la narrazione della guerra ai tempi dei social per allargare lo sguardo grazie agli strumenti della filosofia e del pensiero critico.
Una delle serate del festival sarà inoltre dedicata al compianto Lucio Dalla che proprio nella canzone “L’anno che verrà” aveva espresso le ansie e le preoccupazioni di un periodo buio della storia, ma anche le speranze e la voglia di superare le difficoltà. «Il quadro di Magritte “La Memoria”, tra classicità e drammaticità, coglie bene l’interpretazione che vogliamo dare del tema 2022 e la complessità del periodo che stiamo vivendo – ha detto la direttrice artistica Lucrezia Ercoli – Dopo due anni di pandemia che hanno mutato per sempre la nostra socialità, una nuova minaccia di affaccia sui nostri giorni, quella del conflitto bellico. È per questo che il tema “Il tempo ritrovato” non rappresenta solo la nuova quotidianità dopo i difficili giorni del Covid-19, ma è anche il ritorno della storia passata e dei suoi fantasmi in un oggi profondamente mutato. E su questo vogliamo poter offrire una riflessione che come sempre parte da Pesaro, ma che estende i suoi confini oltre la dimensione locale». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico