Pesaro, il Don Chisciotte del Balletto di Roma apre la stagione di danza del Rossini

Pesaro, il Don Chisciotte del Balletto di Roma apre la stagione di danza del Rossini
pesaro - Sarà il Balletto di Roma, con le coreografie di Fabrizio Monteverde, ad inaugurare la stagione di Danza del Teatro Rossini di Pesaro domani, venerdì 25...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
pesaro - Sarà il Balletto di Roma, con le coreografie di Fabrizio Monteverde, ad inaugurare la stagione di Danza del Teatro Rossini di Pesaro domani, venerdì 25 ottobre, alle ore 21. Monteverde svolge da oltre trent’anni un lavoro di elaborazione stilistica e drammaturgica che ne rende il segno unico e riconoscibile e, dopo capolavori come “Giulietta e Romeo”, “Otello”, “Bolero”, “Cenerentola”, “Il Lago dei Cigni ovvero il Canto”, ed ora è la volta di “Io, Don Chisciotte”. 


Silvio Orlando va in scena a Urbino con "Si nota all'imbrunire" di Calamaro

Come ha affrontato questa pagina della letteratura mondiale? 
«Come al solito, riscrivendola e riadattandola sul mio pensiero prendendo più che la figura il suo aggettivo: “donchisciottesco”. Si intitola “Io, don Chisciotte” non perché autobiografico, ma per raccontare questo personaggio attraverso i miei occhi, il sentirsi un po’ alieno in un contesto che cambia continuamente e in cui si fa fatica a riconoscersi. Personaggi un po’ strabici che vorrebbero vivere la realtà in modo diverso, dagli artisti ai filosofi, che sono degli alieni in questo momento storico». 

Torna Musicultura del dopo Cesanelli Nannipieri: «Ora un impegno maggiore»

Qual è il confine tra realtà e illusione?
«È proprio questo il punto, non riconoscere questo confine, come avere un difetto nella vista, come un poeta vede la realtà. Quelli che spesso chiamiamo pazzi sono solo persone che hanno uno sguardo diverso: il confine è difficile da definire e io spero di spostarlo sempre».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico