Notte per Michela Murgia. Domani a Pesaro TeatrOltre dedica un omaggio alla scrittrice con una serie di iniziative

Si inizia al Teatro Rossini con una conversazione con il marito Lorenzo Terenzi, poi due spettacoli

TeatrOltre, dedica un omaggio a Michela Murgia con una serie di eventi per non dimenticare una delle scrittrici più importanti e affascinanti dei nostri tempi, che, con il suo impegno intellettuale e i suoi libri ha cercato di dare una svolta alla...
TeatrOltre dedica un omaggio a Michela Murgia con una serie di eventi per non dimenticare una delle scrittrici più importanti e affascinanti dei nostri tempi, scomparsa il...

Continua a leggere con la nostra offerta speciale:

X
MIGLIORE OFFERTA
ANNUALE
19 €
49,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1 €
4,99€
Per 3 mesi
SCEGLI
2 ANNI
40 €
99,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TeatrOltre dedica un omaggio a Michela Murgia con una serie di eventi per non dimenticare una delle scrittrici più importanti e affascinanti dei nostri tempi, scomparsa il 10 agosto 2023 dopo una lunga malattia, che ha cercato di dare una svolta alla condizione femminile con il suo impegno intellettuale e i suoi libri. 

La conversazione

A Pesaro, la “Notte Michela Murgia” inizia domani, 8 maggio, alle 19, dalla Sala della Repubblica del teatro Rossini, per la conversazione con Lorenzo Terenzi, marito della scrittrice. Alle 20,30 ci si sposta al teatro Sperimentale dove Antonella Questa, Valentina Melis, Teresa Cinque (interpreti) e Marta Dalla Via (interprete e regista) danno vita a uno spettacolo comico e dissacrante, “Stai zitta!”, mentre al Teatro Rossini (ore 22.30) è la volta di Accabadora di Veronica Cruciani, tratto da uno dei libri di Michela Murgia più letti in Italia negli ultimi anni (vincitore del Premio Campiello 2010), interpretato da Anna Della Rosa, in collaborazione con Associazione Percorso Donna nell’ambito del Festival Percorsi 2024. «I tentativi di ammutinamento di una donna verificatisi sui media italiani negli ultimi anni sono numerosi – scrive Michela Murgia – la pratica dello “stai zitta” non è solo maleducata, ma soprattutto sessista perché unilaterale. Che cosa c’è dietro questa frase? Per quale motivo tutti coloro che la ascoltano pensano si tratti di una reazione normale nella dialettica con persone di sesso femminile?».

La società contemporanea

Le “frasi che non vogliamo più sentirci dire!” contenute nel libro, offrono così l’occasione di raccontare in “Stai zitta!” la società contemporanea attraverso una carrellata di personaggi e di situazioni surreali. Dal mansplaining all’uso indiscriminato del nome proprio per le donne, passando per la celebrazione della figura “mamma e moglie di”, Questa, Melis e Cinque, guidate dalla sapiente regia di Dalla Via, sapranno coinvolgere il pubblico nella lotta contro gli stereotipi di genere, annullando già di fatto, con questo spettacolo, quello secondo cui “le donne sono le peggiori nemiche delle donne”.

Il romanzo premiato

“Accabadora” è uno dei più bei romanzi di Michela Murgia, edito da Giulio Einaudi Editore, nonché uno dei libri più letti in Italia negli ultimi anni (vincitore del Premio Campiello 2010): il testo teatrale è scritto da Carlotta Corradi su richiesta della regista che da subito ha pensato di farne un monologo partendo dal punto di vista di Maria, la figlia di Bonaria Urrai l’accabadora di Soreni. Michela Murgia racconta una storia ambientata in un paesino immaginario della Sardegna, dove Maria all’età di sei anni viene data a Bonaria Urrai, una sarta che vive sola e che all’occasione fa l’accabadora. La parola, di tradizione sarda, prende la radice dallo spagnolo acabar che significa finire, uccidere. Bonaria Urrai aiuta le persone in fin di vita a morire. Maria cresce nell’ammirazione di questa nuova madre fino al giorno in cui scopre la sua vera natura. È allora che fugge nel continente per cambiare vita. Info: 0721387621.

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico