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L’allegria del colore, assieme alla capacità di afferrare il nostro sguardo e far volare la mente in mondi di fantasia, è sempre stata la carta vincente di Ugo Caggiano, artista poliedrico e trasgressivo, originale, cui è dedicata la mostra antologica “La poesia del colore”. Organizzata dall’Associazione culturale Licenze Poetiche, sarà inaugurata venerdì alle 18 negli spazi espositivi di Palazzo Sangallo di Tolentino. A due anni dalla scomparsa dell’artista, nato a Petriolo nel 1941, l’iniziativa, che ha meritato il patrocinio del Comune, si deve alla sensibilità della sua famiglia.
Un protagonista dell’astrattismo
Si tratta di un omaggio dovuto a un protagonista dell’astrattismo dalla sua terra, nella quale, in vita, ha riscosso minore attenzione, di quanta gliene abbia tributato la critica internazionale.
I nuovi linguaggi
Nella sua lunga carriera artistica, non ha mai smesso di cimentarsi in nuovi linguaggi, nuove forme espressive, approdando al design e arrivando a contaminare la sua arte con musica e poesia. Le sue “Pietre miliari”, in origine scolpite su pietra, poi riprodotte anche su carta e legno, sono piccoli, significativi monumenti alla fantasia. Nel senso etimologico che ha infatti “monumento”, mezzo per fissare e alimentare la memoria, le Pietre raccontano per simboli, per immagini scolpite, le leggende degli antenati, la cui immanenza nell’esistenza quotidiana solo artisti come lui sanno riconoscere. E gioirne. Definito dai critici “personaggio di straordinaria sensibilità”, Caggiano ha esposto in alcune tra le più importanti gallerie d’arte italiane ed europee, alla Galerie International di Stoccolma e al Contemporary Art Museum di Dunkirk in Francia. Questa antologica di Tolentino ora ha il merito di “restituire” l’artista alla sua terra, anche grazie a un corposo catalogo, edito dall’editore Seri. Vi sono riprodotte oltre 60 opere, commentate da saggi critici dei suoi estimatori e di amici di una vita: da Lucio Del Gobbo, che introduce il volume, a Remo Brindisi, che gli dedicò uno spazio nel suo museo di Lido di Spina. E poi, Leonardo Mancino e Guido Garufi, Daniele Taddei, Virgì Bonifazi, Roberto Rossini e Tiziana Sclavi. La mostra resterà aperta fino al 24 luglio, con i seguenti orari: giovedì e venerdì dalle 17 alle 20; sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico