​Dal “Cinema a pennello” di Montecosaro i “Musicarelli” a Sanremo: «Autentico spaccato del mondo della musica»

Il direttore del museo Paolo Marinozzi con il critico musicale Dario Salvatori alla mostra a Villa Ormond
MONTECOSARO - Dal museo “Cinema a pennello” di Montecosaro i “Musicarelli” di Paolo Marinozzi e suo figlio Alessandro questa settimana sono in mostra...

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MONTECOSARO - Dal museo “Cinema a pennello” di Montecosaro i “Musicarelli” di Paolo Marinozzi e suo figlio Alessandro questa settimana sono in mostra a Sanremo dove ieri si è aperto il festival della canzone. L’esposizione, che rimarrà aperta fino a sabato sera, è allestita a Villa Ormond, in corso Cavallotti, a circa un chilometro dal centro di Sanremo, e vede la collaborazione di Sanremo Sol.

 

«Ci hanno contattato – racconta Marinozzi – proprio per la sezione del nostro museo dedicata ai “Musicarelli”, che sono stati un autentico spaccato della società italiana, legato al mondo della musica».


La selezione
È esposta una selezione di 22 quadri dipinti a mano e i relativi manifesti dei film. I “Musicarelli” sono il sottogenere cinematografico che deriva dall’unione dei termini musica e Carosello. Legati a Sanremo sono in particolare i film che raccontavano le storie dei brani e dei cantanti, pellicole che in genere uscivano dopo il festival, con l’attenzione, in particolare, verso i brani vincitori. Da qui l’interesse e la partecipazione della collezione del museo del “Cinema a pennello”. Questi quadri, in esposizione a Sanremo, sono come i bozzetti di oggi: decenni fa, quando non c’erano il digitale, i pc, i software di disegno grafico, gli artisti dipingevano un quadro, e poi in base a quello si stampavano i manifesti.


I grandi classici
«Ci sono opere che rimandano a grandi classici – racconta Paolo Marinozzi – da “Sanremo Canta” con Claudio Villa a “Non son degno di te” di Morandi, da Zingara con Loretta Goggi e Bobby Solo, a “Dio come ti amo” e a molte altre opere». Tra quelle esposte anche l’opera che rimanda a “Lu Guaglione” con Mario Girotti (Terence Hill) che allora aveva 19 anni. «La particolarità di tutte queste opere – spiega il responsabile del museo – è che sono una forma d’arte a 360 gradi: narrano pittura, ma anche musica, cinema, attori, interpreti, romanzi, una forma d’arte per tutti non solo per i critici. Una forma d’arte che con l’avvento del digitale, si è fermata, ma noi ne facciamo memoria». Ovviamente con la collezione del museo di Montecosaro, e questa mostra, dedicata alla musica e al festival di Sanremo, in qualche modo ne celebra il decennale. «Abbiamo aperto il museo – racconta Marinozzi – nel 2011, e nell’occasione arrivò anche Claudia Cardinale. Ci piace condividere la nostra passione per questo genere, con i bozzetti dal cinema muto agli anni ‘70, e una sezione, più moderna, dedicata ai bozzetti realizzati con collage fotografici, rigorosamente a mano».


L’attesa per Hu


Non solo i Musicarelli e non solo il FantaSanremo, perché dalle Marche, e più precisamente da Fermo, sale l’attesa e il sostegno a distanza per l’artista locale Hu che debutterà in coppia con Highsnob questa sera, nella seconda serata del Festival. «Siamo particolarmente felici – il commento del sindaco Paolo Calcinaro e dell’assessore alla Cultura Micol Lanzidei – per questa ulteriore opportunità che Hu ha per farsi conoscere ancora di più. La ricordiamo a Sanremo Giovani, e la scorsa estate a piazza del Popolo ospite al “Mangiadischi”, il contest organizzato da Nufrabric che lei stessa, agli inizi della sua carriera, ha vinto nella prima edizione. Siamo con te, Forza Federica». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico