​Dal “Cinema a pennello” di Montecosaro i “Musicarelli” a Sanremo: «Autentico spaccato del mondo della musica»

Il direttore del museo Paolo Marinozzi con il critico musicale Dario Salvatori alla mostra a Villa Ormond
Il direttore del museo Paolo Marinozzi con il critico musicale Dario Salvatori alla mostra a Villa Ormond
di Chiara Morini
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Mercoledì 2 Febbraio 2022, 04:45

MONTECOSARO - Dal museo “Cinema a pennello” di Montecosaro i “Musicarelli” di Paolo Marinozzi e suo figlio Alessandro questa settimana sono in mostra a Sanremo dove ieri si è aperto il festival della canzone. L’esposizione, che rimarrà aperta fino a sabato sera, è allestita a Villa Ormond, in corso Cavallotti, a circa un chilometro dal centro di Sanremo, e vede la collaborazione di Sanremo Sol.

«Ci hanno contattato – racconta Marinozzi – proprio per la sezione del nostro museo dedicata ai “Musicarelli”, che sono stati un autentico spaccato della società italiana, legato al mondo della musica».


La selezione
È esposta una selezione di 22 quadri dipinti a mano e i relativi manifesti dei film. I “Musicarelli” sono il sottogenere cinematografico che deriva dall’unione dei termini musica e Carosello. Legati a Sanremo sono in particolare i film che raccontavano le storie dei brani e dei cantanti, pellicole che in genere uscivano dopo il festival, con l’attenzione, in particolare, verso i brani vincitori. Da qui l’interesse e la partecipazione della collezione del museo del “Cinema a pennello”. Questi quadri, in esposizione a Sanremo, sono come i bozzetti di oggi: decenni fa, quando non c’erano il digitale, i pc, i software di disegno grafico, gli artisti dipingevano un quadro, e poi in base a quello si stampavano i manifesti.


I grandi classici
«Ci sono opere che rimandano a grandi classici – racconta Paolo Marinozzi – da “Sanremo Canta” con Claudio Villa a “Non son degno di te” di Morandi, da Zingara con Loretta Goggi e Bobby Solo, a “Dio come ti amo” e a molte altre opere».

Tra quelle esposte anche l’opera che rimanda a “Lu Guaglione” con Mario Girotti (Terence Hill) che allora aveva 19 anni. «La particolarità di tutte queste opere – spiega il responsabile del museo – è che sono una forma d’arte a 360 gradi: narrano pittura, ma anche musica, cinema, attori, interpreti, romanzi, una forma d’arte per tutti non solo per i critici. Una forma d’arte che con l’avvento del digitale, si è fermata, ma noi ne facciamo memoria». Ovviamente con la collezione del museo di Montecosaro, e questa mostra, dedicata alla musica e al festival di Sanremo, in qualche modo ne celebra il decennale. «Abbiamo aperto il museo – racconta Marinozzi – nel 2011, e nell’occasione arrivò anche Claudia Cardinale. Ci piace condividere la nostra passione per questo genere, con i bozzetti dal cinema muto agli anni ‘70, e una sezione, più moderna, dedicata ai bozzetti realizzati con collage fotografici, rigorosamente a mano».


L’attesa per Hu
Non solo i Musicarelli e non solo il FantaSanremo, perché dalle Marche, e più precisamente da Fermo, sale l’attesa e il sostegno a distanza per l’artista locale Hu che debutterà in coppia con Highsnob questa sera, nella seconda serata del Festival. «Siamo particolarmente felici – il commento del sindaco Paolo Calcinaro e dell’assessore alla Cultura Micol Lanzidei – per questa ulteriore opportunità che Hu ha per farsi conoscere ancora di più. La ricordiamo a Sanremo Giovani, e la scorsa estate a piazza del Popolo ospite al “Mangiadischi”, il contest organizzato da Nufrabric che lei stessa, agli inizi della sua carriera, ha vinto nella prima edizione. Siamo con te, Forza Federica».

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