Monte Vidon Corrado, la Casa museo di Osvaldo Licini compie dieci anni: una mostra per celebrare il grande artista

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Una mostra dedicata a Licini in occasione del decennale della Casa Museo Osvaldo Licini: a Monte Vidon Corrado è aperta da domenica scorsa e rimarrà visitabile fino al prossimo 14 gennaio 2024 l’esposizione “Osvaldo Licini nelle collezioni marchigiane”. Info aperture 334 9276790.

 

L’esposizione

Il Centro Studi, diretto da Daniela Simoni e dal vice Stefano Bracalente, ha organizzato questa esposizione nella sala della casa museo dedicata a Fausto Paci e nel soggiorno. Opere già arrivate a Monte Vidon Corrado in occasione di precedenti mostre e opere che non sono mai state nella Casa Museo prima d’ora e forse anche poco conosciute rispetto ad altre del pittore marchigiano. Accanto alle opere che fanno parte della collezione permanente. Così “Osvaldo Licini nelle collezioni marchigiane” viene a essere un modo per comprendere appieno l’evoluzione della ricerca artistica dell’artista, attraverso olii e disegni. «Si parla – spiega Simoni – della sperimentazione del periodo figurativo degli anni Venti (del secolo scorso) attraverso i generi della tradizione, ritratto, paesaggio, natura morta, interpretati nell’alveo della fascinazione per le avanguardie parigine; le creature fantastiche degli anni Quaranta e Cinquanta, fino alle rarefatte geometrie degli ultimi anni».

Ci sono poi le opere degli anni Trenta, sempre del secolo scorso, che appartengono prevalentemente a collezioni lombarde e piemontesi, che nel corso degli anni hanno collaborato con la realtà di Monte Vidon Corrado facendo prestiti alle mostre curate dal Centro Studi.

Gli anni Trenta

Si tratta dei lavori di Licini che segnano la svolta astratta e la frequentazione, da parte dell’artista, del gruppo che gravitava attorno alla galleria milanese del Milione. Proprio in concomitanza con l’esposizione del decennale, si ricorda l’altra mostra presente nel borgo, “Oreste Bogliardi e gli amici del Milione”, che rende visitabili, nella cantina della Casa Museo, proprio le opere della sezione dedicata al Milione, tra i quali si segnala “Scherzo”, prestata dal museo di villa Croce di Genova, che Licini ha dipinto nel 1933. Della fase figurativa fanno parte della mostra “Paesaggio”, dipinto del 1928, tornato a galla durante l’esposizione del 2020 “La regione delle Madri. I paesaggi di Osvaldo Licini” e finora non incluso in nessun catalogo. Si ricorda poi la “Natura morta”, sempre del 1928, che era risultata irreperibile per la mostra “L’altra realtà: le nature morte di Osvaldo Licini”. Oggi è esposta nella Casa Museo dopo che nel giugno di quest’anno è stata acquistata nel corso di un’asta da un collezionista marchigiano che collabora da tempo con il Centro Studi Licini. Non si vedevano esposte da un po’ nelle grandi mostre i due dipinti “L’ombra e l’angelo ribelle” (1949/1951) e “Le croci viventi” (1954), provenienti dalla stessa collezione.

La generosità

«La mostra del decennale – chiude Simoni - vuole sottolineare l’importanza della collaborazione al progetto di valorizzazione dell’artista di tutti coloro che ne conservano le opere: negli anni la consapevolezza, la disponibilità, la generosità degli “amici” di Casa Licini è cresciuta e si auspica che in futuro sempre più collezionisti vorranno rendersi partecipi di questo percorso che riconduce dipinti e disegni nel luogo in cui sono stati creati e a lungo custoditi». All’inaugurazione erano presenti tutte le autorità.

 

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Corriere Adriatico