Gallucci e Macchini su YouTube del Politeama di Tolentino

Gallucci e Macchini su YouTube del Politeama di Tolentino
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TOLENTINO - Recita da solo e in compagnia. In questo periodo si vede online da solo, con i Rishow, con Lagrù, o con Marche Tube: il fermano Michele Gallucci, da giovedì 23 fino alle 21 di domenica 26 aprile, sarà protagonista sul canale YouTube del Politeama di Tolentino, che renderà visibile “Fattodicoppia”, spettacolo rappresentato nel 2018 insieme a Piero Massimo Macchini. Inaugurerà questo progetto che il teatro tolentinate ha voluto per mantenere il proprio pubblico vicino, anche se a casa.


Michele, ce ne può parlare?
«Ci ha chiamato il direttore artistico Massimo Zenobi, per chiedere se potevano metterlo online. Non potevamo dire di no, non vogliamo fermarci, ma continuare a far conoscere e dare visibilità alle realtà territoriali».

La produzione è Lagrù, ma dal promo che gira non si capisce bene chi l’ha scritto…
«Già ride vero? L’abbiamo realizzato a 4 mani, ma siccome lo ha digitato lui, allora l’ha scritto Macchini. In  questo spettacolo si riderà dal primo secondo all’ultimo: con Piermassimo ci conosciamo praticamente da una vita, lavoriamo insieme da 20 anni, e spesso ci stuzzichiamo. Questo sarà uno spettacolo vero, spontaneo».

Michele, come sta trascorrendo questa quarantena?
«E’ un delirio. Vivo da solo e la cosa più complicata è andare d’accordo con me stesso, così come immagino accada nelle famiglie. Ne ho approfittato per meditare e andare avanti. Non è che poi di contatti reali ne abbia avuti molti, esco poco solo per andare a fare la spesa. Lo stravolgimento peggiore? Una rottura della mia routine quotidiana così a lungo non l’ho mai avuta (mai stato in casa così tanto!)».

E Michele Gallucci che dice?
«Sono presente molto sul web, ho voluto esserlo: con Lagrù, con i Rishow, con Marche Tube, con la formazione. E’ chiaro che online non è la stessa cosa e io rispetto chi critica questo. Ma io amo quello che faccio e amo continuare a farlo, è come “coccolarmi”. Certo se mi chiede se mi manca il teatro, io le rispondo di sì, molto, manca il contatto con il pubblico, quello che c’è prima e che c’è dopo lo spettacolo tutto».

Scriverà un suo spettacolo da questa esperienza?
«Non ho un’idea di comicità standardizzata. I miei tre spettacoli che faccio da solo, “Non tutti i mali vengono per nuocere a…me”, “Volevo essere una rockstar ma ho perso i capelli”, “Peluche”, sono nati da tematiche diverse. Finora ho traccheggiato, sono un po’ in malinconia. Ho cominciato a scrivere battute e il prossimo spettacolo sarà solo di battute, non partirà da una storia».

Cos’è per lei il teatro e cosa sarà dopo tutto questo?

«Una risposta per due domande: il teatro è e sarà un luogo magico, emozionante. Spero che su questo si rifletterà, perché la magia è per chi lo fa e ci si emoziona e per chi lo vede e ci si emoziona lo stesso. Io personalmente starei sempre dentro ad un teatro». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico