Michele Bravi torna a Sanremo: «Non baderò al giudizio dei social. Ecco cosa direi ai no-vax»

Michele Bravi torna a Sanremo: «Non baderò al giudizio dei social. Ecco cosa direi ai no-vax»
Michele Bravi parla così in un'intervista a 'Repubblica' del suo ritorno al Festival, che segna una seconda rinascita per il cantautore 27enne, dopo una...

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Michele Bravi parla così in un'intervista a 'Repubblica' del suo ritorno al Festival, che segna una seconda rinascita per il cantautore 27enne, dopo una prima battuta d'arresto seguita alla vittoria di 'X Factor' e dopo l'incidente stradale in cui rimase uccisa una donna. Sanremo? «Come andrà andrà, non baderò al giudizio degli altri. Neppure sui social», le parole di Bravi. «Sull'esperienza del dolore ho fatto un disco, La geografia del buio , in cui ho scelto parole decise e precise. E per questo non voglio parlarne, per non ferire di nuovo chi già è stato ferito allora», sottolinea.

 

Del brano con cui sarà in gara a Sanremo, 'Inverno dei fiori', dice: «Canzone nata in estate in un Airbnb fuori Milano. Avevamo preso un appartamento io e gli altri autori, Federica Abbate, Cheope, Alex Raige Vella e Francesco Catitti. Per scrivere, ma anche perché siamo amici. Stavamo insieme, mangiavamo, ridevamo e lavoravamo. E ci venne questa immagine dei fiori invernali come simbolo di qualcosa di bello ma delicato, da proteggere. Vale per l'amore, certo, ma anche per la musica. Sanremo è l'unico vero palco restato in Italia per darle spazio e dignità».

 

Sulla pandemia Bravi osserva: «Ho due genitori medici, quindi i concetti di prevenzione, di salute, di scienza, sono molto forti in me. E in questa situazione emergenziale si esce dal razionale. Mia sorella ha 12 anni meno di me e mi ha fatto notare, dopo aver letto Harry Potter, che la gente, quando arrivava il cattivo Voldemort, non lo capiva. Nel senso che non lo voleva capire: la paura diventa negazione. Ho la fortuna di non conoscere No Vax, ma se capitasse gli spiegherei che i sacrifici si fanno anche per gli altri. Io, per esempio, ho dietro di me 30-40 persone, vaccinarmi e proteggermi è anche in nome loro».

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Corriere Adriatico