Mario Biondi presenta il “Beyound tour” Grande attesa per la tappa alle Muse

Mario Biondi presenta il “Beyound tour” Grande attesa per la tappa alle Muse
ANCONA - Cresce l'attesa per il concerto di Mario Biondi nel capoluogo dorico. Re del soul dallo stile inconfondibile,...

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ANCONA - Cresce l'attesa per il concerto di Mario Biondi nel capoluogo dorico.


Re del soul dallo stile inconfondibile, voce nera, calda, profonda, Mario Biondi, il Barry White italiano come amano descriverlo i più, farà tappa in Ancona con il “Beyound tour” al Teatro delle Muse l'1 dicembre, in un concerto by Elite Agency Group. Big di fama internazionale, sta girando per le maggiori città dello stivale con la sua band: Alessandro Lugli alla batteria, Federico Malaman al basso, Massimo Greco tastiere e programmazione, David Florio alle chitarre, il sax di Marco Scipione e Fabio Buonarota alla tromba.

Il tour segue l'uscita di “Beyond”, un album dal sound moderno nel quale lo stile di Biondi si sperimenta in nuove sonorità. La produzione è curata da musicisti d'eccellenza tra cui i Dap-Kings di Brooklyn, band di Sharon Jones che ha collaborato con Amy Winehouse. Tra gli autori dei brani spiccano Bernard Butler e D.D.Bridgewater. Insomma, tanta roba per Ancona e per le Marche, regione che il cantante conosce molto bene perché casa di legami cari. Racconta di avere un amico: “un grande appassionato di musica con cui ogni volta che ci si incontra, ho interessanti scambi culturali”.

Scambi, ricerca, curiosità, uguale un percorso artistico spinto alle altissime vette da un amore incondizionato per la musica, approdato a collaborazioni significative con altrettanti big italiani e stranieri. Basti leggere l’antipasto sopra e non è finita lì. E' un piacere ascoltarlo delineare la liaison con i piani alti della cultura: “Sono molteplici i riferimenti musicali che in qualche modo mi hanno toccato e con cui ho collaborato, alcuni per il modo di pensare o di amare la musica. Parlo di Zucchero, De Gregori, piuttosto che Ron. Pino Daniele, Renato Zero. Poi, c'è la scena oltreoceano”. E via con Al Jarreau, gli Heart Wind & Fire, Burt Bacharach... una lista infinita. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico