MARINA DI ALTIDONA - Nella testa di Samuele Di Nicolò, diciottenne di Marina d’Altidona, nel Fermano, c’è sì una tempesta, come recita il...
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«Ho avuto giusto il tempo di entrare, cantare e uscire, ma sono contento di come ho affrontato la prova», racconta Samuele. Facile immaginare con quanta trepidazione stia aspettando la videochiamata di Carlo Conti su Skype, il metodo scelto dalla giuria per portarli al programma di dicembre. Al termine della serata tv rimarranno solo gli 8 che saliranno sull’Ariston a febbraio , 2 dei quali provenienti dal progetto anticipato dal tour in giro per l’Italia (che ha toccato anche Porto San Giorgio) condotto da Maurizio Caridi, il presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo, con il discografico Stefano Senardi e la cantante-vocal coach Tania Montelpare, in arte Lighea. Quest’ultima è legatissima anche a Samuele, visto che lo segue da tre anni nel canto e nella scrittura della musica.
«Samuele è talentuoso», dice, al punto che da un anno, dopo lo stage con Mogol e Giuseppe Anastasi, «ha preso a scrivere anche i testi». Una decina i brani inediti già accumulati dal ragazzo, un contratto in tasca per un album con la Anteros, l’etichetta di Nazzareno Nazziconi, il compagno di Lighea. «Insomma, non lo molliamo», dice la vocal coach, che ricorda quanto sia centrale in questo cammino l’aspetto psicologico: «Anch’io ho fatto Sanremo Giovani dopo aver vinto Castrocaro, ma a me è servito per lasciar perdere», ammette, mentre per un tipo come Samuele, inserito in un progetto che valorizza anche le potenzialità commerciali dei suoi brani pop-dance, ballabili e radiofonici, questa sarà solo una fase di una carriera che si preannuncia luminosa. Un’alternativa altrettanto affascinante sono le tempeste vere, che Samuele potrebbe incontrare a bordo delle navi che sarà in grado di governare, visto il corso scolastico che sta seguendo al Montani di Fermo, chiamato “Conduzione del mezzo navale”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico