«Enrico IV, punto d’arrivo»: Pagni riparte dal teatro della Fortuna di Fano con l’opera di Pirandello grazie alla nuova collaborazione con De Fusco

Eros Pagni
FANO - Riparte dal Teatro della Fortuna di Fano l’Enrico IV di Luigi Pirandello con Eros Pagni, nell’adattamento e regia di Luca De Fusco. Dopo alcuni giorni di prove...

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FANO - Riparte dal Teatro della Fortuna di Fano l’Enrico IV di Luigi Pirandello con Eros Pagni, nell’adattamento e regia di Luca De Fusco. Dopo alcuni giorni di prove per il riallestimento, lo spettacolo, che accanto al grande attore vede in scena un cast formato da Anita Bartolucci, Paolo Serra, Valerio Santoro, Gennaro Di Biase, Matteo Micheli, Alessandra Pacifico Griffini e Alessandro Balletta, andrà in scena da oggi (ore 21) a domenica (ore 17). Enrico IV è uno di quei personaggi che aspetta la maturità di un grande attore: da Mastroianni a Randone, Albertazzi, Benassi, Ruggero Ruggeri, hanno dato ognuno una propria versione di questa straordinaria figura che fa riflettere sul grande tema della follia, ma anche sulla finzione e sul teatro stesso. 

 
La carriera
Eros Pagni, nel corso della sua formidabile carriera ci ha donato personaggi indimenticabili. Tra i più recenti un Sindaco del rione sanità, il Padre de I sei personaggi, il Prospero de La Tempesta. Dopo un lungo sodalizio col Teatro di Genova e col compianto Marco Sciaccaluga, ha intessuto una nuova collaborazione con Luca De Fusco, col quale iniziò interpretando un magnifico Shylock. «Enrico IV è un punto di arrivo per un attore», racconta, «l’occasione migliore per mettere alla prova fantasia, intuito e talento. È un personaggio a tutto tondo che, naturalmente per quanto mi riguarda, non prevede ci siano “terapie” particolari per studiarne l’interpretazione. Di fronte ai pazzi tutto è possibile. Attraverso la pazzia si dice la verità». Nelle note allo spettacolo si fa riferimento ai punti in comune tra Enrico IV e Prospero, protagonista shakespeariano della Tempesta: «Hanno in comune la stessa visione della vita e questo è molto evidente fin dalla prima lettura: ci sembra di trovarci di fronte a un concepimento della vita molto distorto e invece è tutto molto coerente», spiega Pagni. «Quando ci si trova davanti a un pazzo si ha timore di ascoltarlo, ma si ha anche la sensazione che ci scrolli di dosso tutto quanto abbiamo costruito intorno a noi: crollano gli scudi e le nostre difese e per questo ne abbiamo paura». La nuova collaborazione con De Fusco, mette in scena un’intesa davvero speciale: «L’intesa tra attore e regista è molto importante: stiamo parlando del braccio e della mente di uno spettacolo la cui riuscita dipende profondamente da questa intesa. Il bellissimo rapporto di amicizia e di affetto che ho con De Fusco, direi che facilita molto la strada da percorrere». Ma, facendo riferimento al libro che lui stesso ha scritto: “Io, Eros Pagni - L’orso in camerino”, che ha a che fare la metafora della follia con un orso in camerino? In realtà, «si associano bene, perché i pazzi sono dei solitari, vivono in un mondo tutto loro e, come dice Pirandlelo sono volubili si cibano del giorno e brillano di notte come la luna». 
I personaggi


A questo punto della sua strepitosa carriera Pagni vanta davvero un incredibile numero di personaggi interpretati e ognuno di loro ha lasciato un segno profondo in lui: «Non vorrei arrivare a dire che ti condizionano la vita, ma di sicuro ti aprono un mondo nuovo di visioni e interpretazioni. Quando si riesce a penetrare nel profondo della poetica di un autore, qualcosa in noi rimane, inevitabilmente». 

 

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Corriere Adriatico