Fabriano Film Fest, avvio super tra scene, proiezioni e battute

Fabriano Film Fest, avvio super tra scene, proiezioni e battute
FABRIANO – Una giornata speciale quella di oggi, una di quelle cariche di una magia che solo il cinema ed il suo mondo sanno regalare.  Il Fabriano Film Fest ha aperto...

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FABRIANO – Una giornata speciale quella di oggi, una di quelle cariche di una magia che solo il cinema ed il suo mondo sanno regalare.  Il Fabriano Film Fest ha aperto le porte, questa mattina, a tutti gli amanti e appassionati della recitazione con “Proviamo un provino”, un casting diretto dal grande e famosissimo Pino Pellegrino. Attori e attrici, amatoriali e casuali, hanno potuto mettere alla prova il loro talento e le loro attitudini davanti ad uno dei migliori casting director italiani.


Tra una battuta e uno stop, una risata e scene drammatiche, la mattinata è andata via veloce, con gente comune che per un giorno ha potuto vivere l’ebbrezza di un provino vero davanti ad uno storico personaggio del mondo del cinema come Pino Pellegrino. Il pomeriggio ha visto protagonista il film rivelazione di quest’anno, “Lo chiamavano Jeeg Robot”, vincitore di sette David di Donatello, e soprattutto i due sceneggiatori del film: Nicola Guaglianone e Menotti (al secolo Roberto Marchionni), che hanno incontrato il pubblico nella sala del Movieland di Fabriano dove poi è stato proiettato il film. 

Una piccola curiosità: Nicola Gaglianone aveva presentato lo scorso anno al Fabriano Film Fest il corto “I due piedi sinistri”, vincitore del premio del pubblico, e con un altro cortometraggio, “Tiger boy” , è arrivato nella short list agli Oscar. Menotti invece nasce come fumettista e autore, ed è stato l’incontro con Nicola a portarlo nel mondo della sceneggiatura.  Come nella mattinata si è parlato dell’importanza della parola, della dizione, della sillabazione (temi vissuti anche nel workshop della settimana scorsa), così oggi pomeriggio, nell’incontro open al Movieland, si è parlato della centralità della storia. “E’ la storia che deve essere al centro di un film, e basta poco per raccontare una bella storia”, ha commentato Menotti. Jeeg Robot, ha raccontato Guaglianone, nasce dall’unione “folle” di unire la criminalità romana ai fumetti giapponesi.

Un mix di realtà e immaginazione fusi in un prodotto indipendente. “Il lavoro più grande è stato fatto sui personaggi, sui loro sogni e frustrazioni, sulle loro follie”, ha continuato Menotti. Per arrivare alla sceneggiatura finale, ce ne sono state nove “riviste e corrette”, ma alla fine, il risultato è arrivato, e la storia e il film hanno “sbancato” ascolti e conquistato la critica.  


Questa sera, dalle 20,30 in poi si tornerà al Chiostro Minore del Museo della Carta e della Filigrana, dove in queste ore si sta svolgendo il workshop “Cinema RED Volution 3.0" sulle ottiche cinematografiche Zeisz, per le altre nove proiezioni dei film in concorso.  Domani, finalmente, si conosceranno i vincitori, ma nella mattinata ci sarà lo spazio per il gemellaggio Fabriano Film Fest e Incostiera Amalfitana con l’incontro tra gli scrittori Alessandro Moscé, di Fabriano, e Alfonso Bottone, amalfitano.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico