Macerata la mostra con i bozzetti di Ferretti, lo scenografo scherza sull'allestimento nero: «Mi avete portato all'inferno»

Il vernissage della mostra alla presenza del grande scenografo maceratese Dante Ferretti accompagnato dalla moglie Francesca Lo Schiavo
MACERATA - Per la prima volta Macerata omaggia un suo figlio divenuto famoso nel mondo con una mostra. Su il sipario su “Dante Ferretti, effimero per errore”, la...

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MACERATA - Per la prima volta Macerata omaggia un suo figlio divenuto famoso nel mondo con una mostra. Su il sipario su “Dante Ferretti, effimero per errore”, la mostra allestita a Palazzo Ricci che resterà aperta sino al 19 settembre, promossa dalla Fondazione Carima con il patrocinio di Regione Marche e Comune di Macerata. 

 
La cerimonia
Prima la cerimonia introduttiva in piazza Vittorio Veneto alla presenza dello stesso Dante Ferretti, delle autorità istituzionali e militari, del vescovo Nazzareno Marconi poi il taglio del nastro a Palazzo Ricci. Esposti dieci bozzetti a pastello su alluminio, carta, cartoncino, cartone, compensato e tela (tra cui quelli dei film premiati agli Oscar) e un modellino di resina appartenenti alle collezioni della Fondazione Carima. Con un allestimento suggestivo completamente nero che mette in risalto, grazie anche alla particolare illuminazione delle opere, la bellezza dei bozzetti del grande scenografo maceratese. La mostra è un emozionante viaggio tra il buio e la luce, tra suoni e rumori per scoprire e rivivere come inizia il percorso di costruzione di quel film o spettacolo teatrale. Con il gran finale del percorso dedicato alle tre opere collegate ai premi Oscar ricevuti da Ferretti per i film “The Aviator” e “Hugo Cabret” di Martin Scorsese e “Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street” di Tim Burton. 
Il ricordo dei film
«Non sapevo che mi portavate all’inferno – ha esordito Dante Ferretti in riferimento all’allestimento completamente nero che contorna il viaggio nelle sue opere in esposizione - anche se io mi chiamo Dante e di inferno ne so qualcosa. Se sono legato a qualcuno in particolare di questi bozzetti? A quello che non c’è. Scherzi a parte tra questi esposti un ricordo particolare mi lega ai tre film che mi hanno permesso di avere quell’oggetto che, ricordatemelo voi come si chiama, ah si l’Oscar mi pare si chiami. Quindi “The Aviator”, “Hugo Cabret” e “Sweeney Todd”. E poi c’è l’Eden spoglio de “I racconti di Canterbury” che pure mi piace molto». Sul fatto che questa prima mostra a lui dedicata potrebbe essere un passo per una futura e più fattiva collaborazione con la sua città di origine Dante Ferretti lascia aperta qualsiasi interpretazione dalle parole che rilascia. «Questo non può essere neppure considerato l’antipasto di un mio futuro impegno qui a Macerata – sottolinea lo scenografo - questo può essere considerato alla stregua di chi entra in un ristorante, si siede e gli viene chiesto cosa vuol mangiare». 
Il taglio del nastro


Presente al taglio del nastro anche la presidente della Fondazione Carima, Rosaria Del Balzo Ruiti, che ha fatto gli onori di casa. «Definirla mostra credo sia riduttivo - ha detto -, non è una semplice esposizione ma un percorso che invitiamo a fare a tutti coloro che la visiteranno in questo mondo in bilico tra sogni e fantasia. È il primo tributo che la nostra città concede ad un suo figlio divenuto tanto famoso e illustre nel mondo che ha fatto conoscere ovunque Macerata». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico