L’allucinazione del fascismo, le opere di Cristiano Carloni e Stefano Franceschetti da venerdì a Zagabria

“Lezione di storia sospesa”, opera di Cristiano Carloni e Stefano Franceschetti
PESARO - La mostra “Esso: Shadows Oozing Gold” di Cristiano Carloni e Stefano Franceschetti, i due artisti rispettivamente di Fano e Pesaro, sarà a Zagabria da...

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PESARO - La mostra “Esso: Shadows Oozing Gold” di Cristiano Carloni e Stefano Franceschetti, i due artisti rispettivamente di Fano e Pesaro, sarà a Zagabria da venerdì 27 maggio al 2 luglio 2022, tra le quattro mostre vincitrici della decima edizione dell’Italian Council, promossa dal Ministero della Cultura italiano. Carloni e Franceschetti hanno studiato cinema d’animazione e pittura a Urbino e lavorano insieme dal 1995. Sono autori di video, installazioni, scenografie elettroniche, film d’animazione, fotografie e performance che appaiono nel mondo dell’arte in modo spiazzante e inconsueto. Le loro tecniche indagano i procedimenti ottici della visione nella trasmutazione della materia e negli slittamenti temporali della memoria. 

 
L’esposizione e il catalogo


La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Adriatico Book Club con testi di Carloni-Franceschetti, Hervé Joubert-Laurencin, Enrico Pitozzi e Annalisa Sacchi. L’esposizione è particolarmente complessa e sofisticata, propone video, installazioni, fotografie che indagano il fascismo con l’intenzione dichiarata degli artisti di produrre visioni allucinatorie. La figura di Pier Paolo Pasolini affiora inevitabilmente in tutte le opere. I soggetti sono “ostie” e “petrolio”, chiari riferimenti al luogo e alla causa dell’omicidio di Pasolini. Ci sono ostie a galleggiare nella bocca delle taniche di petrolio, ostie sul lastricato asfaltato della vecchia pista dell’aeroporto di Fano (in via Enrico Mattei, accanto a un distributore dell’Eni) e immagini in negativo. Le ostie anneriscono ammorbate dal petrolio che loro stesse assorbono in uno strano sposalizio. «Si tratta di video, fotografie, installazioni e performance che riflettono sul fascismo. - spiegano Carloni e Franceschetti -. Cercavamo per titolo un nome e abbiamo incontrato un pronome. “Esso” infatti è anche un pronome, usato solitamente per cose o animali, raramente per esseri umani. Avrete notato che ultimamente i pronomi si sono caricati di una violenza esclusiva (fascista, razzista), pensiamo a pronomi come noi e loro per esempio». Fascismo e petrolio: «Pasolini fu ucciso proprio mentre scriveva Petrolio e aveva appena finito il film Salò. - proseguono - Fabio Mauri, un artista che ha lavorato tanto sul fascismo, è stato un grande amico di Pasolini e poco prima che venisse ucciso gli propose di prestarsi per una sua performance. La performance, come sapete, consisteva nel proiettare il film Il vangelo secondo Matteo sul petto di Pasolini (ri-proiettarlo da dove era uscito) seduto al buio con una camica bianca, come schermo. La camicia nera che abbiamo filmato noi è in realtà una camicia bianca nel buio, messa in negativo in postproduzione, in memoria di questi due grandi artisti ma che allude anche al lato negativo della storia e al trasformismo politico ricorrente nel nostro paese». Infine, «Esso ci piace come titolo, quasi palindromo, perché è anche un rebus: le “ss” (che evidentemente hanno una relazione col fascismo) tra una “e” congiunzione e una “o” opposizione. Insomma una lunga storia…».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico