Il concerto-preghiera dell’Osr. Oggi al Teatro Rossini di Pesaro nel ricordo del sisma dell’11 marzo 2011 in Giappone

Giovedì il bis della Nona Sinfonia di Beethoven nella Basilica Papale di San Paolo Fuori le Mura

L’Orchestra Sinfonica Rossini
In una vera e propria full immersion beethoveniana, l’Orchestra Sinfonica Rossini sarà impegnata oggi, lunedì 11 marzo, alle ore 21 al Teatro Rossini di Pesaro...

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In una vera e propria full immersion beethoveniana, l’Orchestra Sinfonica Rossini sarà impegnata oggi, lunedì 11 marzo, alle ore 21 al Teatro Rossini di Pesaro in una delle pagine in assoluto più belle e amate di tutto il repertorio mondiale: la Nona Sinfonia di Beethoven, opera 125. L’opera è anche detta “Corale” sia perché prevede la presenza di un coro misto, sia perché la presenza di coro, grande orchestra sinfonica e quattro solisti, può essere considerata un “grande coro” che intona i quattro movimenti di una sinfonia monumentale, che cambiò per sempre la Storia della musica.

Il progetto

È questo un progetto che vede l’Osr affrontare e approfondire il lavoro del compositore tedesco in tutte le sue sfaccettature, ma questa volta la data dell’11 marzo non è casuale: nel 2011 un tremendo terremoto, a cui seguì un devastante maremoto, rase praticamente al suolo la zona giapponese del Tohoku, in cui ha sede la centrale nucleare di Fukushima: dopo quell’evento è nato un asse che lega il Vaticano, l’Italia e il Giappone, su iniziativa del tenore e manager Masahiro Shimba, che si propone di ricordare ogni anno le vittime di quell’evento. L’Orchestra Rossini stessa si è recata più volte in quelle regioni a rendere omaggio, così come sono stati organizzati concerti in Vaticano negli anniversari di questa importante e solenne data.

In Vaticano

Quest’anno la Rossini non mancherà di portare in Vaticano la Nona di Beethoven, pochi giorni dopo l’esecuzione pesarese, giovedì 14 marzo (alle 21), nella Basilica Papale di San Paolo Fuori le Mura. «La collaborazione tra Pesaro, il Giappone e il Vaticano è nata nel 2011», racconta il presidente dell’Osr Saul Salucci «subito dopo la tragedia. Questi eventi vengono definiti “concerti preghiera”, in Giappone addirittura “preghiera musicale”, perché sottolineano la vicinanza tra popoli e per questo sono sempre state fatte attività con questo obiettivo». L’idea è infatti quella di una fusione tra artisti giapponesi e italiani: l’Osr ospita il Coro San Carlo di Pesaro e il Coro e i solisti giapponesi». Il Coro San Carlo collabora da tempo con l’Osr «e rappresenta una realtà molto importante del territorio», conclude Salucci. «L’Osr collabora infatti con il Coro del Teatro della Fortuna per la lirica e con il Coro San Carlo per progetti che ci hanno visto affrontare insieme diverse avventure sinfoniche in giro per l’Italia».

L’entusiasmo

Secondo il direttore artistico del Coro San Carlo di Pesaro, Claudio Colapinto «il coro San Carlo ha aperto il 2024 con rinnovato entusiasmo e tutta la nostra attività si innesta alla perfezione nell’anno di Pesaro Capitale della Cultura Italiana. Affiancheremo l’Osr in questo progetto e siamo davvero lieti di condividere questa esperienza con i solisti e il gruppo di coristi in arrivo dal Giappone». Sul podio il direttore Daniele Agiman; direttore del Coro San Carlo il maestro Salvatore Francavilla. Sul palco anche il tenore Masahiro Shimba, Yukari Ando (soprano), Takae Tsutsumi (mezzosoprano) e Yoshitaka Murata (baritono). Info: Teatro Rossini 0721387621.

 

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Corriere Adriatico