GROTTAMMARE - La vicenda dei fratelli Peci; l’omicidio della povera Pamela Mastropietro; l’Inferno del G8; la danza che si ispira all’Infinito di Leopardi e,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
GROTTAMMARE - La vicenda dei fratelli Peci; l’omicidio della povera Pamela Mastropietro; l’Inferno del G8; la danza che si ispira all’Infinito di Leopardi e, infine, la provocazione virtuale di Elio Germano. La 27ª edizione dei Teatri Invisibili, dal 23 al 31 ottobre al teatro Delle Energie di Grottammare non solo resta fedele alla tradizione presentando opere impegnate ma vuole aderire sempre più a quell’ideale per il quale le rappresentazioni sono nate fin dai tempi dell’Antica Grecia.
Lo scopo
L’intenzione è quella catartica di scomodare lo spettatore e fare in modo che, dopo la visione, torni a casa cambiato, più consapevole. «Non fare un teatro innocuo - spiega il fondatore Piergorgio Cinì - ma dare una chiave di lettura della storia che viviamo e di costruzione di spazi di libertà». La rassegna, che vedrà anche alcuni incontri di scuola di platea, con i ragazzi degli istituti superuori della riviera, è dedicata a uno dei principali protagonisti, Fabrizio Pesiri morto di recente. E per Grottammare rappresenta anche l’intera stagione teatrale. Il sindaco Enrico Piergallini ha quindi spiegato perché ha accolto le compagnie esuli da San Benedetto. «Questi appuntamenti - ha detto - dimostrano molte cose: la forza del Laboratorio Teatrale Re Nudo che da sempre ne è il motore, che la gente ha grande voglia di tornare a godere degli spettacoli e che il teatro non è solo evasione, o, semmai, lo è solo indirettamente ed è uno specchio attraverso il quale si può gettare uno sguardo obliquo sulla società». Di «perla» nell’ambito delle rassegne marchigiane - anche in onore al nome della città, Perla dell’Adriatico - ha parlato Gino Troli presidente dell’Amat il quale ha ribadito che l’ostracismo dal quale i promotori sono stati colpiti ha creato grandi intuizioni: «Assurdo dover andare a vedere uno spettacolo sui Peci a Grottammare e non nei luoghi dove quei fatti sono avvenuti ma qui c’è grande sensibilità». E proprio lo spettacolo dal titolo “Fratelli qual doglia incombe sulla mia citta?” è quello di esordio il 23 ottobre (ore 21). Di, e con Edoardo Ripani, è sostenuto anche dallo Stato belga visto che l’artista è uno dei cervelli in fuga, approdato a Bruxelles. Una rappresentazione ispirata alla tragedia di Eschilo I Sette contro Tebe e che, nel raccontare la vicenda umana del delatore Patrizio e suo fratello Roberto, ucciso dalle Brigate Rosse per il tradimento perpetrato, offre anche uno spaccato della San Benedetto degli Anni Settanta. Come nell’opera antica, di ulteriormente pregevole c’è anche il coro, rappresentato dalle donne, attrici non professioniste che però hanno vissuto quel periodo.
Gli appuntamenti
Il giorno successivo, 24 ottobre (nel pomeriggio, ore 17,15) sarà la volta di Un chant d’amour, come mettere in scena l’odio? allestito dalla compagnia maceratese Teatro Rebis di Macerata porta sul palco l’orrendo omicidio di Pamela Mastropietro e il successivo raid razzista di Luca Traini.
Corriere Adriatico