Giornate Fai per le Scuole, giovani ciceroni in 4 località delle Marche: ecco il programma

Giornate Fai per le Scuole, giovani ciceroni in 4 località delle Marche: ecco il programma
Tornano nella settimana dal 20 al 25 novembre le “Giornate FAI per le Scuole”, manifestazione tutta dedicata alle scuole che da dodici anni il FAI – Fondo per...

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Tornano nella settimana dal 20 al 25 novembre le “Giornate FAI per le Scuole”, manifestazione tutta dedicata alle scuole che da dodici anni il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS organizza, su modello delle Giornate FAI di Primavera e d’Autunno. Protagonisti dell’evento saranno gli Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati dai volontari del FAI in collaborazione con i loro docenti, che accompagneranno altri studenti in visita nei Beni e nei luoghi da loro selezionati e aperti grazie al FAI, sentendosi direttamente coinvolti nella valorizzazione del loro territorio, parte attiva della loro comunità e diventando esempio per altri giovani in uno scambio educativo tra pari. 

Le Delegazioni di migliaia di volontari della Fondazione, diffusi e attivi in tutte le regioni, apriranno infatti oltre duecento luoghi speciali che saranno visitati da studenti iscritti al FAI con la loro classe. Le classi “Amiche FAI” saranno accolte da migliaia di ragazzi che le condurranno alla scoperta di chiese, palazzi, parchi e giardini storici, monumenti e istituzioni del loro territorio, raccontandone la storia, mostrandone i capolavori e i particolari curiosi, proponendo ai loro pari un’esperienza che non dimenticheranno, che li renderà cittadini più consapevoli e attivi, primi difensori e promotori del patrimonio culturale dell’Italia. (Per informazioni www.faiscuola.it; www.giornatefaiperlescuole.it)

TRA I BENI APERTI NELLE MARCHE

 

 

Duomo di Fermo – Cattedrale di Santa Maria Assunta in cielo

Il duomo, dedicato a Santa Maria Assunta in Cielo, si eleva sul margine orientale del Girfalco, in un'area che presenta un'interessante stratificazione di resti architettonici risalenti all'epoca romana e all'Alto Medioevo. La basilica paleocristiana originaria, edificata nel VI secolo, aveva una struttura a tre navate, a sua volta fondata su un tempio pagano di cui rimangono tracce nell’ipogeo. L’antico Duomo fu distrutto e saccheggiato nel 1176 dalle truppe imperiali di Federico il Barbarossa. Cinquant'anni più tardi, la cattedrale venne ricostruita da Giorgio da Como, come indica una lapide del 1227posta sulla facciata; della struttura gotica rimangono oggi soltanto il prospetto e la torre campanaria. Intorno al 1781 l'arcivescovo Andrea Antonio Silverio Minucci fece demolire il resto della chiesa per ricostruirla in stile neoclassico su progetto di Cosimo Morelli. La chiesa è a tre navate separate da archi a tutto sesto e con doppio transetto. La navata maggiore e il transetto sono coperti con volta a botte cassettonata, mentre le navate minori sono sormontate da cupolette, anch'esse cassettonate. La navata centrale termina con la profonda abside e il presbiterio, rialzato di alcuni gradini rispetto al resto della chiesa, riformato dopo il Concilio Vaticano II. Alle spalle dell'altare maggiore barocco, in marmi policromi, al di sopra del coro ligneo, vi è il gruppo scultoreo dell'Assunzione di Maria in Cielo.

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’IC "Da Vinci" di Fermo.

 

Rocca Tiepolo - PORTO SAN GIORGIO 

 

Rocca o fortilizio eretto nel 1267 per volere di Lorenzo Tiepolo, podestà della vicina città di Fermo e futuro Doge della Serenissima, si erge su un piccolo promontorio posta a difesa dell'antico porto della città. Presenta delle mura - rimaneggiate nel corso dei secoli - a pianta pentagonale, con torri e merli guelfi e un alto mastio centrale. Il complesso difensivo fortificato comprendeva a monte, oltre alla rocca, una cinta di mura a difesa di tutto il porto culminante in un'alta torre e archi in muratura, posti a guardia delle acque dell'antico approdo.

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’IC "Nardi" di Porto San Giorgio (FM).

 

Borgo di Montecassiano

Il borgo di Montecassiano sorge su un contrafforte tra il torrente Menocchia e il fiume Potenza. Arroccato sulla collina, è circondato dalla bella campagna coltivata, dove nel corso del tempo si sono sviluppate le frazioni, alcune molto popolose. Le porte d'ingresso alla città, che si aprono sulle mura dell'antico borgo, offrono stupendi scorci panoramici sul contesto paesaggistico. Dal nucleo urbano si giunge in aperta campagna dove non di rado capita di imbattersi in solitarie e antiche chiesette rurali o in edicole sacre. Ovunque ci si ritrovi basta alzare lo sguardo per ammirare a poca distanza la sommità di Montecassiano con l'inconfondibile campanile della chiesa della Collegiata che svetta sulle abitazioni rendendolo un'icona del territorio. Castrum Montis Sancte Marie è il primitivo toponimo del paese di Montecassiano come risulta dal primo documento conservato nell'Archivio Comunale e datato 1151, per poi apparire trasformato a partire dal 1200 in Montis Sancte Marie in Cassiano. Una serie di rinvenimenti archeologici nel territorio, tra cui una stele funeraria del I d. C. e altri oggetti come monete e statuine, attestano la frequentazione già in epoca romana di queste zone, considerando anche la vicinanza dell'importante città romana di Helvia Ricina lungo il fiume Potenza. Intorno al 400 d.C., a causa delle invasioni visigote e delle successive guerre gotiche, i pochi scampati dalle battaglie si arroccarono sulle colline circostanti attorno al castrum principale, dove probabilmente sorgeva il tempio di Venere Ericina insieme con una domus.

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’IC "G. Cingolani" di Montecassiano (MC).

 

Villa e parco Cerboni Rambelli - SAN BENEDETTO DEL TRONTO 

 

La costruzione sorge accanto all'Ospedale vicino a via Nazionale. Tipico esempio di edilizia signorile dell'Ottocento, venne costruita in stile neoclassico intorno al 1870 dal Dottor Angelo Cerboni-Baiardi, su un terreno dell'allora contrada Giardino. Il parco, di circa 11.600 mq, suddiviso in spazi geometrici regolari collegati da eleganti vialetti pavimentati e perimetrati da balaustri e siepi, presenta una notevole varietà di essenze arboree, molte autoctone. Ha una struttura in muratura di laterizio intonacato, ed è composta da un corpo centrale a pianta quadrata e da tre piani, cui si affiancano due corpi laterali rettangolari che terminano con due terrazze che affacciano sul mare Adriatico a est, sul paese a nord e sulla campagna circostante nelle altre direzioni.

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’IC “Centro” di San Benedetto del Tronto (AP).

 

 

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Corriere Adriatico