Il regista Acosta nelle Grotte di Frasassi per presentare “The last supper. The living tableau”: «Qui si sente la presenza del divino»

Il regista americano Acosta nelle Grotte di Frasassi
GENGA - La magia delle grotte di Frasassi per un messaggio di pace. Dal capolavoro di Leonardo da Vinci “L’ultima cena” al tableau vivente (“The last...

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GENGA - La magia delle grotte di Frasassi per un messaggio di pace. Dal capolavoro di Leonardo da Vinci “L’ultima cena” al tableau vivente (“The last supper. The living tableau”) ideato dal regista americano Armondo Linus Acosta, che in nove minuti incanterà i tanti visitatori che da oggi (e fino al 18 aprile) visiteranno le grotte di Frasassi e tutto il comprensorio.

 


Il cortometraggio verrà proiettato tra le stalattiti e dalle stalagmiti di Frasassi, per un invito alla preghiera universale girato in un unico piano sequenza al rallentatore. Il capolavoro vinciano custodito all’interno del refettorio del convento adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie di Milano, è stato trasformato in corto cinematografico grazie anche alla collaborazione di tre premi Oscar italiani. Vittorio Storaro, lo scenografo Dante Ferretti e la set decorator Francesca Lo Schiavo hanno impreziosito l’opera immaginata dal regista americano, un unico piano sequenza al rallentatore, dove il dipinto prende vita e dove si possono scorgono gli apostoli, seduti a tavola, in un paesaggio debolmente illuminato.

Al centro, si staglia Gesù, nell’atto di benedire il pane ed il vino, mentre annuncia il tradimento da parte di uno di loro. C’è una meticolosa attenzione ad ogni dettaglio, ricostruito fedelmente e messo in risalto dalla luce che sublima la scena proposta. «Un’opera del genere – ha commentato il regista Linus Acosta prima del debutto de “L’ultima cena” – proiettata all’interno delle grotte di Frasassi è in grado far percepire allo spettatore la presenza del divino. Noi proveniamo da questa energia divina, e credo che questo sentimento si possa percepire ammirando questo tableau vivente in questo luogo».

L’opera, resa ancora più potente dallo “Stabat Mater” di Rossini interpretato da Luciano Pavarotti, è un messaggio di pace, una preghiera universale per la comunione tra i popoli. «Da oggi vi racconteremo qualcosa di unico - ha commentato il vice presidente del Consorzio Grotte Frasassi, Lorenzo Burzacca - un’opera che vivrà all’interno di uno dei luoghi più belli di tutto il mondo». 


«In questi anni - ha sottolineato il primo cittadino di Genga Marco Filipponi - abbiamo cercato di coniugare le eccellenze, abbiamo cercato i migliori interpreti delle arti umane per puntare alla perfezione. E poi questo evento vuole essere un messaggio di pace, un piccolo passo verso questo grande obiettivo». Il corto, in lizza nei principali festival cinematografici e presentato in anteprima all’interno della volta della basilica di Santa Maria in Montesanto di Roma, verrà mostrato al pubblico da oggi e fino al 18 aprile tra le gigantesche stalattiti e stalagmiti dell’eccezionale scenografia naturale delle Grotte di Frasassi. Dal 15 aprile il corto verrà proiettato nel Tempio del Valadier. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico