Concerto tributo per Gastone Pietrucci, pioniere della musica popolare marchigiana. Ecco il programma

Concerto tributo per Gastone Pietrucci, pioniere della musica popolare marchigiana. Ecco il programma
Torna in mente, non appena Gastone Pietrucci ha concluso la presentazione del Concerto Tributo a lui dedicato, in scena martedì 29 novembre, alle ore 21, al Pergolesi di...

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Torna in mente, non appena Gastone Pietrucci ha concluso la presentazione del Concerto Tributo a lui dedicato, in scena martedì 29 novembre, alle ore 21, al Pergolesi di Jesi, il titolo di uno spettacolo proposto da Corrado Olmi ed Elio Pandolfi, intitolato “Ottanta voglia di cantare”, scritto proprio per far capire che il segnalibro, o l’orecchietta, che si pone ad un certo punto della lettura della propria vita, indica che “ancora” c’è tanto da dire e da fare. E da cantare. E a quel posto, diceva Guccini, tutto il resto. 


L’amicizia


Accompagnato da tre amici fidati, il giornalista Dino Mogianesi, l’architetto Stefano Santini, l’ex presidente del Consiglio Regionale Raffaele Bucciarelli, come se avesse timore di tutti quei lustri gettati dietro le spalle, Gastone non ha raccontato la fondazione de La Macina, non ha narrato i suoi libri dedicati alla ricerca attraverso la tradizione popolare orale della gente marchigiana, ma ha sollecitato i “ricordi” e le impressioni dei suoi presentatori. Mogianesi, ha messo l’accento sull’incessante attività di ricerca di Gastone, perché riscoprire le proprie radici è quasi un dovere civico e culturale. Ha letto anche il messaggio dell’Amministrazione comunale che «si unisce ai festeggiamenti, doverosi, per il suo lungo cammino artistico, patrimonio prezioso per la Comunità». Santini ha fatto un salto nella storia ed ha ripassato le copertine dei dischi, dei libri, dei manifesti che ha inventato per Gastone in oltre cinquanta anni. Nominato sul campo “grafico perpetuo e volontario de La Macina”, ha anche costruito nell’ultimo manifesto gli 80 stilizzati col volto di Gastone in evidenza.


La proposta


Bucciarelli ha lanciato un sasso nello stagno e quello ha cominciato subito a fare i famosi cerchi nell’acqua, come cantava Memo Remigi in una sua canzone molto romantica, non certo una toccata e fuga. Il sasso dice, testualmente: «Al più presto avanzerò una proposta all’Amministrazione Comunale di Jesi e sarò il promotore per la creazione di una associazione nazionale che riconosca Jesi come la Città dei canti popolari e di ricerca, rappresentando così un momento di riflessione e di confronto nella ricerca del nostro passato». 


Gastone sa di aver passato l’esistenza a raccogliere testimonianze ed a trasmetterle alle nuove generazioni. Per questo, nel numeroso insieme degli ospiti che si esibiranno con lui nel concerto, ha voluto anche volti giovani. Come l’Oneiric folk, un progetto artistico che ha l’intento di abbattere la barriera tra musica popolare e il folk. «Sono geniali, sono il futuro di questo genere musicale». Poi The Gang, gruppo filottranese che ha collaborato, con commistioni rock e popolare, con La Macina per tanti anni. Il duo Samuele Garofoli alla tromba e Roberto Zechini alla chitarra, Allì Caracciolo, regista e drammaturga, con l’attrice Maria Novella Gobbi. Il cantaurore Dario Aspesani e la cantante Lara Giancarli, l’attore Filippo Paolasini, il chitarrista (della Macina) Marco Gigli ed il violinista Riccardo Bottegal. Con un ospite “a sorpresa”. Gastone dice che ci sarà da divertirsi e che non sarà un compleanno come gli altri. Non ne avevamo dubbi.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico