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È volato il tempo, dall’inaugurazione, il 23 giugno a Palazzo Ducale, della mostra “Federico da Montefeltro e Francesco di Giorgio: Urbino crocevia delle arti”. Si chiuderà domenica prossima e, per chi non l’avesse ancora fatto, non va sprecata l’occasione di visitarla.
Allestita per celebrare il sesto centenario della nascita del Duca Federico, è una ricognizione per immagini dei rapporti, con reciproche influenze, tra il signore di Urbino, committente eccellente, e protagonisti del Rinascimento. Curata da Alessandro Angelini, Gabriele Fattorini e Giovanni Russo, ricca di oltre 80 opere, tra dipinti, sculture, disegni, medaglie, affreschi staccati e codici, un terzo delle quali provenienti dall’estero, ha rappresentato per tutta l’estate un ulteriore volano di interesse per un museo riscoperto.
La rivitalizzazione
Non che ci fosse bisogno di sottolineare l’importanza della Galleria Nazionale delle Marche.
Sull’onda del progetto del Mic, “100 opere tornano a casa”, che ha restituito alla collezione urbinate sette grandi pale, insieme alla valorizzazione di opere custodite nei depositi e del patrimonio della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, sono state aperte le sale dell’intero piano superiore al piano nobile, attrezzate con dispositivi che ne facilitano accessibilità e accoglienza, e ambienti, come la Loggetta del Gallo, mai prima aperti al pubblico.
È stato lo stesso direttore Luigi Gallo, in primavera, a guidare visite all’intero palazzo, illustrando l’armonia costruttiva e le caratteristiche architettoniche. E il processo di rigenerazione del palazzo non si ferma qui: il direttore conferma che «i fondi del Pnrr permetteranno nei prossimi tre anni di rivedere completamente le scelte museografiche e illuminotecniche del piano nobile, dello scalone e del cortile d’onore. Si tratta di ripensare i percorsi di visita e di adeguare gli impianti ormai obsoleti. La luce sarà il tema dominante del museo rinnovato». A questo si affiancherà un importante lavoro di miglioramento del controllo climatico nelle sale, con pedane scaldanti e un innovativo sistema di monitoraggio dello stato conservativo delle opere. Verrà anche migliorato il sito web del museo, che prevede un’audioguida e il tour virtuale.
«Stiamo inoltre progettando le esposizioni dei prossimi mesi – continua il direttore - partendo da un approfondimento su Pellegrino Tibaldi, autore di cui il museo ha recentemente acquistato una meravigliosa tavola, con prestiti da grandi musei italiani. È prevista un’importante mostra su alcuni tesori pittorici, che per le grandi dimensioni sono conservati nei depositi del museo, che permetterà di mostrare al pubblico opere inedite interamente restaurate. Ci sarà quindi una mostra, curata con Luca Molinari in collaborazione con l’Isia di Urbino, che analizzerà l’importanza formativa del Palazzo Ducale nell’architettura contemporanea». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico