Filippo Nardi e la depressione: «Non potevo mantenere mio figlio»

Filppo Nardi (Instagram)
"Ero stato catapultato in un mondo che non era il mio, ma la depressione mi è venuta due o tre anni fa e non per astinenza da video, ma perché non potevo pagare...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
"Ero stato catapultato in un mondo che non era il mio, ma la depressione mi è venuta due o tre anni fa e non per astinenza da video, ma perché non potevo pagare l'affitto e mantenere mio figlio. Era frustrazione ma non per il Gf, anzi lo rifarei". Filippo Nardi, dopo aver partecipato al Grande Fratello e all’Isola dei Famosi parla del momento buio che ha attraversato.




 
La separazione dalla madre di suo figlio Zack, poi la crisi economica: "E' successo intorno al 2008 – ha spiegato a “Chi” - quando c'è stato il crollo degli immobili e il lavoro ha iniziato a scarseggiare. Avevo investito tutti i soldi in un appartamento a Milano e ho dovuto venderlo perché si era svalutato. Così sono andato a vivere in Romagna per guardare il mare e fare i conti con me stesso. Ma, quando ho capito che Zack aveva bisogno di me, mi sono trasferito vicino a lui, poco fuori Firenze".
 


Ha cercato di stare al suo fianco: "Ho venduto le cose più care che avessi e ho spiegato a mio figlio il valore del denaro. Ma ho cercato di non fargli mancare le cose che per noi erano importanti. Andavamo tutte le settimane al cinema a vedere i film appena usciti. Per portarlo alla prima di Star Wars rinunciai a fare la spesa, non mangiai per giorni”.
Poi l’Isola che per lui è stata un’esperienza positiva: “mi è servita perché volevo rimettermi in gioco e lasciare dei bagagli emotivi. Ho trovato il coraggio di guardare in faccia alcuni errori, come la fine della storia più importante della mia vita e di chiedere scusa a mio figlio per le mie mancanze" Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico