OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
FERMO - Se ci si mette parla con un perfetto accento fermano, e non perché fa l’attore: Max Giusti, volto noto della tv, del cinema e del teatro, appena può torna a Fermo. Parla romano, è nato nella Capitale dove vive, ma nelle sue vene scorre sangue per metà marchigiano. Le sue estati passate a casa dei parenti non le dimentica, e se ha occasione di parlare con un marchigiano è pure contento.
La città più amata
Torna a Fermo appena può, come detto, la città ce l’ha nel cuore, così come del resto tutte le Marche. Ricorda le sue estati passate nel Fermano, la memoria corre a quando, dice lui stesso, «facevo tante passeggiate in giro per Fermo, in piazza del Popolo, il cuore della città». Un giovane come tanti fermani, a fare le vasche dal palazzo dei Priori alla fine della piazza e indietro tante volte quante se ne desideravano. Piazza del Popolo, il cuore storico della città, da dove si raggiunge facilmente il Girfalco. «Il mio vero luogo del cuore – ricorda – è proprio il Girfalco, con il suo parco, poi la piazza del Popolo, come ho detto le passeggiate. Ricordo il sabato, quando si passava dall’una all’altra parte».
Ieri e domani
Ieri le passeggiate in piazza del Popolo, oggi un sogno. «Il mio sogno – dice ripensando alla piazza fermana – è di fare lì uno spettacolo, in un luogo simbolico, per me e per tutti i fermani. Per me che ci passeggiavo, tornarci per recitare sarebbe una grande soddisfazione, forse più grande che essere nel vicino teatro dell’Aquila o villa Vitali (altri luoghi stupendi dove lavorare). A volte ho anche pensato di venirci a vivere, negli anni ho pure immaginato “de pija casa su piazza”, non sarebbe affatto male». E con la frase in dialetto, fa emergere la sua fermanità: «Ho sangue misto. Per metà sardo, con i parenti da parte di mia madre. Per metà fermane, è papà il marchigiano. Mio nonno era di Monterubbiano, mia nonna della zona del Tirassegno, dove c’è ancora la casa. Ci sono i miei zii, i cugini, ho tanti amici».
Il motocross
E se si parla di Fermo, non si può non parlare di motocross. Da piccolo il padre lo portava a vedere le gare, si è fatto tanti amici. «Il mio idolo – dice – è Franco Perfini». Campione, leggenda per chi ama il cross, mito per tutti i fermani. Quando torna a Fermo, se può, corre al crossodromo di Monterosato, o come la scorsa estate, in piazza a Lido Tre Archi, fa spettacolo. «Un grande luogo che nasce bellissimo, vorrei che migliorasse», dice Max Giusti a proposito di Tre Archi. Se vogliamo, Girfalco e piazza del Popolo a parte, è tutta Fermo, è tutto il Fermano il suo luogo del cuore. Compreso il legame con un altro fermano, Piero Massimo Macchini, al quale vuole bene, che è suo cugino, anche se non di primo grado. E se lui per caso non può andare a Fermo, (in queste settimane è impegnato al Sistina con “Il Marchese del Grillo”), i fermani lo vanno a trovare a teatro. «Arrivano da Fermo – chiude – ma anche da altri luoghi delle Marche, come Ancona, Macerata Ascoli, il titolo c’è, invoglia». Nei giorni scorsi, dalle sue Marche, sono arrivati a Roma, per vederlo, i componenti dell’associazione Marchese Onofrio del Grillo di Fabriano dove il personaggio visse, e dove, ospite, Alberto Sordi, lo ripensò. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico