L'attore Max Giusti per metà marchigiano: «Che belle le estati trascorse a Fermo tra piazza e Girfalco»

L'attore Max Giusti per metà marchigiano: «Che belle le estati trascorse a Fermo tra piazza e Girfalco»
L'attore Max Giusti per metà marchigiano: «Che belle le estati trascorse a Fermo tra piazza e Girfalco»
di Chiara Morini
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Domenica 30 Ottobre 2022, 06:20

FERMO - Se ci si mette parla con un perfetto accento fermano, e non perché fa l’attore: Max Giusti, volto noto della tv, del cinema e del teatro, appena può torna a Fermo. Parla romano, è nato nella Capitale dove vive, ma nelle sue vene scorre sangue per metà marchigiano. Le sue estati passate a casa dei parenti non le dimentica, e se ha occasione di parlare con un marchigiano è pure contento. 

 
La città più amata
Torna a Fermo appena può, come detto, la città ce l’ha nel cuore, così come del resto tutte le Marche. Ricorda le sue estati passate nel Fermano, la memoria corre a quando, dice lui stesso, «facevo tante passeggiate in giro per Fermo, in piazza del Popolo, il cuore della città». Un giovane come tanti fermani, a fare le vasche dal palazzo dei Priori alla fine della piazza e indietro tante volte quante se ne desideravano. Piazza del Popolo, il cuore storico della città, da dove si raggiunge facilmente il Girfalco. «Il mio vero luogo del cuore – ricorda – è proprio il Girfalco, con il suo parco, poi la piazza del Popolo, come ho detto le passeggiate. Ricordo il sabato, quando si passava dall’una all’altra parte». Luoghi cari ai fermani, e lui che ha le radici fermane, non poteva non amarli. «Erano le estati – racconta Giusti – che trascorrevo in vacanza, con gli zii, i cugini, la famiglia, quella vera, quando ci ritrovavamo tutti era una vera festa, e tutti si stringevano per poter stare tutti insieme». Il punto più importante dei suoi ricordi marchigiani, il centro storico cittadino, ha un posto fisso nel suo cuore. Lo si capisce da come ne parla. 


Ieri e domani
Ieri le passeggiate in piazza del Popolo, oggi un sogno. «Il mio sogno – dice ripensando alla piazza fermana – è di fare lì uno spettacolo, in un luogo simbolico, per me e per tutti i fermani. Per me che ci passeggiavo, tornarci per recitare sarebbe una grande soddisfazione, forse più grande che essere nel vicino teatro dell’Aquila o villa Vitali (altri luoghi stupendi dove lavorare).

A volte ho anche pensato di venirci a vivere, negli anni ho pure immaginato “de pija casa su piazza”, non sarebbe affatto male». E con la frase in dialetto, fa emergere la sua fermanità: «Ho sangue misto. Per metà sardo, con i parenti da parte di mia madre. Per metà fermane, è papà il marchigiano. Mio nonno era di Monterubbiano, mia nonna della zona del Tirassegno, dove c’è ancora la casa. Ci sono i miei zii, i cugini, ho tanti amici».


Il motocross 
E se si parla di Fermo, non si può non parlare di motocross. Da piccolo il padre lo portava a vedere le gare, si è fatto tanti amici. «Il mio idolo – dice – è Franco Perfini». Campione, leggenda per chi ama il cross, mito per tutti i fermani. Quando torna a Fermo, se può, corre al crossodromo di Monterosato, o come la scorsa estate, in piazza a Lido Tre Archi, fa spettacolo. «Un grande luogo che nasce bellissimo, vorrei che migliorasse», dice Max Giusti a proposito di Tre Archi. Se vogliamo, Girfalco e piazza del Popolo a parte, è tutta Fermo, è tutto il Fermano il suo luogo del cuore. Compreso il legame con un altro fermano, Piero Massimo Macchini, al quale vuole bene, che è suo cugino, anche se non di primo grado. E se lui per caso non può andare a Fermo, (in queste settimane è impegnato al Sistina con “Il Marchese del Grillo”), i fermani lo vanno a trovare a teatro. «Arrivano da Fermo – chiude – ma anche da altri luoghi delle Marche, come Ancona, Macerata Ascoli, il titolo c’è, invoglia». Nei giorni scorsi, dalle sue Marche, sono arrivati a Roma, per vederlo, i componenti dell’associazione Marchese Onofrio del Grillo di Fabriano dove il personaggio visse, e dove, ospite, Alberto Sordi, lo ripensò.

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