Palmaroli racconta Osho: ««È nato per noia. I personaggi a cui mi ispiro sono il Papa e Mattarella»

Palmaroli racconta Osho: ««È nato per noia. I personaggi a cui mi ispiro sono il Papa e Mattarella»
Federico Palmaroli, autore delle frasi di Osho, alle 21.30 di domani, 24 novembre, sarà al Vaccaj di Tolentino per la serata del premio Comedy Report, nell’ambito di...

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Federico Palmaroli, autore delle frasi di Osho, alle 21.30 di domani, 24 novembre, sarà al Vaccaj di Tolentino per la serata del premio Comedy Report, nell’ambito di Biumor dedicato, quest’anno, alla nostalgia.


Cosa direbbe Osho a proposito di nostalgia, nell’autunno del ‘22?
«Proprio perché è autunno… Per me questo periodo dell’anno è molto complicato, lo vivo male. Io sono nato a giugno, sono un figlio dell’estate, quindi sicuramente ho nostalgia del mare, del sole, del sudore. Ma bisogna cercare sempre di proiettarsi in avanti come razzi illuminanti. Non conta ciò che fummo, né quello che siamo. Conta solo ciò che saremo (questo sembra il vero Osho però). Sto già con la testa a giugno».

 


Le danno il premio per l’innovazione del linguaggio della comicità sui social: come nasce Osho?
«Nasce in un pomeriggio di noia, per caso, senza nessuna ambizione di diventare una star. Avevo qualcosa da dire che potesse raggiungere una platea vasta, volevo riportare a galla alcune frasi che fanno parte del nostro istinto verbale, frasi che pronunciamo tutti in determinate circostanze della nostra vita: quando siamo in una relazione, quando è Natale, quando fa freddo, quando fa caldo, quando siamo davanti alla tv, quando siamo in macchina. Ho notato che usiamo certe frasi come se fossero parte del Dna di ognuno di noi. E la gente ci si è riconosciuta. Il successo è arrivato così».


Lei però non si è fermato?
«Ho deciso di evolvere la mia attività umoristica verso la satira politica e lì è stato ancora più complicato perché al linguaggio comico ho dovuto abbinare la sintesi di un fatto di attualità. Andando a trattare temi politici un po’ di seguito universale si perde, ma sicuramente è lì che la mia vita è cambiata, perché sono cominciate le collaborazioni con le testate giornalistiche».


Chi la ispira di più?
«I personaggi che più mi ispirano sono quelli di alta levatura istituzionale o spirituale. Quindi direi che Mattarella e il Papa sono quelli con cui mi trovo meglio se devo portarli al livello popolare attraverso delle frasi in romanesco. Lì il corto circuito è più comico. Ma siccome non si può fare satira solo di loro, alla fine bisogna sempre trovare una chiave comica per ciascuno dei personaggi che fanno parte dell’agone politico».


Chi è più difficile da prendere a bersaglio di satira?
«Nel mio caso, per il mio tipo di satira, è difficile bersagliare chi non ha espressività in foto. Chi è monoposa. Lì è tosta. Ma per fortuna sono casi isolati».


Come sceglie le situazioni e le foto?
«Di solito penso a una battuta su qualche tema del giorno, quelli di cui si parla di più. Cerco di rappresentare l’argomento facendo una metafora con le vicende della nostra vita quotidiana, da comuni mortali. È questa la mia chiave comica. E poi cerco la foto che accompagna al meglio quella situazione».


Che anno è stato per la satira?
«Gli ultimi due anni contrassegnati da pandemia e guerra sono stati anni complicati anche per la satira. Prima di riuscire a fare battute su quei temi bisognava trovare una chiave giusta che non ridicolizzasse le tragedie. Per fortuna uno spunto si trova sempre, magari mirando sulle questioni politiche collaterali all’evento drammatico. Spero che il 2023 sia un anno come tanti, anche banale se vogliamo. Di anni egocentrici che si vogliono far ricordare a tutti i costi non ne possiamo più».


Che anno sarà per Osho il 2023?


«Abbastanza fitto di impegni, perché a febbraio inizierò a girare per teatri con un mio spettacolo. E poi stiamo scrivendo la seconda stagione della serie “Il santone” che nella sua prima stagione ha riscosso molto successo, oltre ovviamente a dover stare tutti i giorni appresso ai politici per farne oggetto di vignette. In tutto questo, il 29 novembre uscirà la mia consueta raccolta di vignette che quest’anno si intitola “Come dice coso”, edita da Rizzoli… E quindi daje tutta con le presentazioni». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico