Lo stradone di Sant’Andrea, il sentiero più battuto per vedere le meraviglie del parco del Conero

Lo stradone di Sant'Andrea
ANCONA - Alla scoperta di uno dei sentieri più conosciuti del parco del Conero, lo stradone di Sant’Andrea che attraversa la natura gentile di uno dei luoghi...

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ANCONA - Alla scoperta di uno dei sentieri più conosciuti del parco del Conero, lo stradone di Sant’Andrea che attraversa la natura gentile di uno dei luoghi più noti e riconoscibili delle Marche dal punto di vista naturalistico. Il sentiero parte dalla frazione di Massignano, dove di particolare importanza è la cava di marna, posta lungo la strada provinciale del Conero.

 

 

Essa è stata dichiarata dalla Commissione internazionale di stratigrafia “stratotipo globale” tra l’epoca geologica dell’Eocene e quella dell’Oligocene. Ciò significa che in essa è stato posto il punto di riferimento a livello mondiale tra le due epoche geologiche, in quanto è stato riconosciuto che nei suoi strati esiste il maggior numero di informazioni fisiche, chimiche e paleontologiche che testimoniano gli eventi che convenzionalmente le dividono.


La vegetazione è caratterizzata da siepi ( tra i tanti rosa canina e prugnolo), seminativi (granturco, sorgo e girasole), vigneti e leccio. Presenti anche acero campestre, olmo campestre e gelso. Dal punto di vista faunistico la zona è caratterizzata da passeriformi nidificanti di macchia (occhiocotto, capinera, usignolo, zigolo nero) e da rapaci stanziali soprattutto diurni. Presenti anche quelli notturni, e tra questi si segnala la presenza di allocco, civetta e assiolo. La zona è anche nota per la presenza di numerose farfalle tra cui la vanessa atalanta e la vanessa pavone. Tra i mammiferi sono presenti volpi e faine.


Proprio dalla ex cava si parte e si inizia a salire una ampia strada sterrata che attraversa una ricca flora caratterizzata da vigneti e seminativi fino ad arrivare ad un pianoro erboso con vista panoramica sulle pendici sud del Monte Conero. Da questo punto si dovrà poi puntare a sinistra oltrepassando delle antenne. Una volta arrivati ai margini del bosco la strada da prendere al bivio sarà quella di una stradina che lentamente si va a restringere all’interno di una macchia caratterizzata da lecci e pini. Dopo un lungo tratto sostanzialmente diritto fino ad un incrocio dove si dovrà svoltare a destra fino ad arrivare a pian di Raggetti.


Oltre ad essere uno dei punti più caratteristici del Conero e di tutto il comprensorio, è anche uno dei punti più importanti della rete sentieristica perché è un punto di incrocio e passaggio di altri sentieri. Da questo punto sarà poi possibile ritornare sui propri passi per poi ritrovare con comodità il mezzo che vi ha permesso di raggiungere il punto di partenza dell’escursione. Il percorso potrà anche essere affrontato con le mountain bike, ma sempre nel rispetto degli escursionisti presenti lungo il percorso a piedi. Come di consueto sarà buona per ogni escursionista verificare le condizioni atmosferiche prima di iniziare l’escursione, così come dovrà essere sempre presente la cartografia aggiornata e le attrezzature. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico