Quella di Marco Pantani è una morte ancora avvolta nel mistero. E c'è una madre che cerca la verità. Tonina Pantani, madre di Marco Pantani, ripercorre...
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La signora Pantani spiega che il test positivo all'antidoping fu per lui un duro colpo, ma aggiunge che aveva fatto l'esame in buona fede, convinto che tutto fosse in regola. «Inizialmente pensava che fosse un altro Marco ad essere stato squalificato, si arrabbiò molto e andando via fece un secondo esame in cui l'ematocrito era come quello della sera, cioè perfettamente nella norma».
La donna chiarisce che la sua è una battaglia, non solo per Marco, ma per tutti i ragazzi come lui: «Marco non me lo dà indietro nessuno, ma non voglio che nessun altro ragazzo debba passare quello che ha passato lui». La mamma spiega come l'etichetta di "dopato" che gli era stata data lo ha logorato. Questo lo ha spinto nel tunnel della droga: «Dopo il giro ha iniziato con la cocaina, poi ne era uscito. Io ho fatto di tutto, sono andata anche a litigare con gli spacciatori, ma alla fine lui stava bene. Ha portato avanti battaglie legali per capire chi lo avesse drogato, ma non lo ha mai scoperto. Non mi venissero a dire che era un debole, era un forte».
Poi Tonina ricorda l'ultima volta che ha visto Marco: «Lui va a Milano per qualche giorno, la manager mi chiama e mi dice che ha assunto cocaina e di andare a Milano. Andiamo io e mio marito e li vediamo litigare, poi sono svenuta e non ho più visto Marco, l'ho rivisto morto». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico