Domenica In, Galli: «Riusciremo a controllare il coronavirus con il tempo, ma non è detto che il vaccino sia la risposta»

Domenica In, Galli: «Riusciremo a controllare il coronavirus con il tempo, ma non è detto che il vaccino sia la risposta»
Massimo Galli ospite a Domenica In parla dell'andamento della pandemia rispondendo alle domande di Mara Venier e anche a quelle di Massimo Ranieri. Galli, primario del...

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Massimo Galli ospite a Domenica In parla dell'andamento della pandemia rispondendo alle domande di Mara Venier e anche a quelle di Massimo Ranieri. Galli, primario del reparto Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, spiega in apertura: «Questo virus non comprometterà il futuro dell'umanità, riusciremo a controllarlo. Il sacrificio del lockdown, con tutte le sue conseguenze, ci ha dato l'opportunità di riaprire. Non avremo nuove brutte sorprese? Non possiamo dirlo».


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Galli poi aggiunge: «Finirà? Forse, non si sa se con il vaccino riusciremo ad andare avanti», Mara chiede se quindi il vaccino non garantirà una fine e Galli risponde: «Questa situazione ci ha spiazzato», poi aggiunge «Un cugino di questo virus è comparso ai primi dell'900, era letale, poi è mutato e se prima era mortale ora è meno aggressivo ma gira ancora in 9 genotipi diversi al punto che alcuni potrebbero prenderne due a pochi giorni di distanza».

La Venier afferma che altri infettivologi sostengono che il virus si sia indebolito, ma Galli precisa: «Questo punto non è nemmeno tanto importante ora. La maggior parte delle persone che hanno il covid non deve essere ospedalizzato e messo in ventilazione assistita. Per dire perché un virus è mutato occorrono molti anni». Sui pazienti più giovani deceduti chiarisce: «Molto dipende dalla risposta dell'ospite, quindi può succedere che anche un giovane, sano, abbia una genetica "sfortunata" e quindi rischi di morire, ma si tratta di casi rarissimi».

Poi viene chiesto a Galli se ci potrà essere un ritorno autunnale della malattia: «Non lo sappiamo, ma non è improbabile. Questo virus non è influenza, quindi potrebbe non comportarsi come tale». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico