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“Quando il gioco si fa duro, i duri restano gentili”: alle 18 di oggi, al teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio, Dario Vergassola intervisterà Chiara Tagliaferri per il secondo appuntamento della rassegna Parlare Futuro.
L’appuntamento
«La rassegna – spiega la direttrice artistica Oriana Salvucci – si interroga anche quest’anno sul futuro e sui dubbi che esso pone. Con il filo conduttore “Panopticon”, si vuole fare una riflessione itinerante sulla libertà e sulla possibilità di sottrarsi dalle maglie del potere». E l’appuntamento di oggi promette divertimento con l’umorista Vergassola. «Quello che faremo – dice – è un’intervista spettacolo, che ho fatto già in altre occasioni.
Le origini
Non dovrebbero mancare riferimenti alle Marche che tornano a ospitarlo oggi, e che gli hanno dato delle grandi soddisfazioni. «Ho fatto molto dalle vostre parti – ricorda – tante serate, avete tante bellezze, piccoli teatri, grande movimento e fermento culturale, cabarettistico, teatrale anche con l’Amat. Le Marche sono terra di Neri Marcorè e nonostante le difficoltà, siete molto ben curati. Mi ricordate la Liguria». Ama proprio le Marche, e ricorda che vi ha fatto una delle sue prime serate cabarettistiche. «La voglia di reagire c’è – dice – lo si vede nel post terremoto, e se penso alle Marche ricordo in particolare Cingoli, il “balcone delle Marche” o “d’Italia”. Avete delle splendide colline, una terra davvero ricca». Le sue zone, alle quali ha dedicato anche dei racconti.
«Volevo – ricorda - raccontare la mia terra attraverso una narrazione diversa dal solito; ho immaginato cinque quadretti abitati da personaggi fantastici che potessero diventare promotori del territorio e simpatici portavoce dei problemi ambientali che affliggono il nostro pianeta». I suoi luoghi di origine, che ha amato sin da quando faceva l’operaio e veniva ancora nelle Marche dove, aggiunge, «ci sono degli splendidi outlet per noi liguri che amiamo spendere poco».
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