A Cingoli il concerto delle campane è al tramonto

Il portale con le campane
CINGOLI - In un paese vuoto, fermo e silenzioso causa l’emergenza sanitaria, il suono delle campane è accolto come un segnale di speranza e di coraggio per...

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CINGOLI - In un paese vuoto, fermo e silenzioso causa l’emergenza sanitaria, il suono delle campane è accolto come un segnale di speranza e di coraggio per affrontare quotidianamente una situazione drammatica che, purtroppo, ha colpito in maniera pesante anche Cingoli. Ci riferiamo al suono squillante delle campane del “Carosello dell’Ultimo Sole”, un’opera dedicata al momento magico della giornata che si attiva tutti i giorni 40 minuti prima del tramonto. L’opera realizzata dal campanaro cingolano Sauro Rossi Corinaldi (esperto anche in orologi da torre) è installata nella parte superiore dell’ingresso della bottega dell’artigiano lungo Via della Portella.


Il concerto delle campane
È praticamente un concerto: sono otto campane intonate in scala naturale di sol. Realizzate in bronzo con i classici sistemi di fusione italiani e con “sagoma carillon”, un particolare profilo, quest’ultimo, che permette al suono di essere squillante e preciso, non solo nella nota nominale ma anche in tutti i “toni parziali” prodotti. 

Le note di De Andrè

Un’opera che ha dietro una storia legata ad uno scenario in cui prende forma quel “calore di un momento” tra il Pescatore e l’Assassino della canzone di Fabrizio de Andrè. Entrando nei dettagli: ogni giorno, all’ultimo sole, per convenzione quaranta minuti prima del tramonto ufficiale di Macerata (variabile nel corso dell’anno) il Carosello si anima, le campane iniziano a suonare e compare in scena l’Assassino che con il Pescatore ripropongono proprio quel “calore di un momento”. Quando si anima il Carosello? Basta consultare il quadrante dell’ora italica (quello a sinistra) e il tramonto ufficiale corrisponde sempre al numero “I” (lancetta orizzontale), e quaranta minuti prima è marcato proprio il momento esatto dell’ultimo sole con un settore dorato che ne indica anche un conteggio al rovescio. In questa opera c’è anche un particolare che in questo momento drammatico ci spinge a fare del bene: è la scritta che si trova sulla parte dorsale della campana in alto, che recita “Dum Tempus Abemus Operemur Bonum”, ovvero in una libera interpretazioni “quando si presenta l’occasione, usiamo il poco tempo che ci è stato dato per fare il bene”. E quando la campana viene battuta con una mazza è un modo di suonare l’Angelus, l’inizio di una buona azione. Dalle campane che rintoccano a quelle che purtroppo devono rimandare il loro suono: sono le quattro campane che sono ferme nella bottega del campanaro e che che dovevano essere montate per Pasqua all’Eremo dei frati di San Liberato di Sarnano: l’installazione sarà eseguita alla ripresa delle attività. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico