Castelfidardo, viaggio nella storia con "L'Italia chiamò" con Franco Oppini

Castelfidardo, viaggio nella storia con "L'Italia chiamò" con Franco Oppini
CASTELFIDARDO - Debutterà domani, giovedì 24 ottobre, a Castelfidardo “L’Italia chiamò”, una “prosa musicata” dedicata alla...

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CASTELFIDARDO - Debutterà domani, giovedì 24 ottobre, a Castelfidardo “L’Italia chiamò”, una “prosa musicata” dedicata alla battaglia di Castelfidardo del settembre 1960, punto di svolta della corsa verso l’unità d’Italia cardine del risorgimento tutto. Protagonista Franco Oppini nel ruolo di Italo, che con il suo punto di vista (insieme a quello di altri attori) racconterà il cammino verso l’unità. “L’Italia chiamò”, diretto dal regista Victor Carlo Vitale con la produzione esecutiva di Guasco srl, è uno spettacolo corale recitato e cantato dove oltre ad Oppini in scena ci sarà anche la voce del soprano Annalisa Sprovieri. Su il sipario all’Astra di Castelfidardo giovedì 24 ottobre alle 21, il giorno dopo (25 ottobre sempre alle 21) a Tolentino, teatro Vaccaj. Lo spettacolo, promosso da Regione Marche, Comune di Castelfidardo e dalle associazioni Tracce di Ottocento e Fondazione Ferretti. Ne parliamo con Oppini. 


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Uno spettacolo che vuole essere storia, scuola e teatro? 
«Raccontare la storia in questa maniera, con uno spettacolo “pop” credo possa attirare l’attenzione dei ragazzi e degli studenti. Idea che è nata all’autore e regista Carlo Vitale, che da tempo vive ad Ancona e conosce la zona e le storie del territorio. Tante consulenze che, come quella di Eugenio D’Onofrio che è uno storico che mi ha accompagnato nella storia di Castelfidardo, per meglio capire e calarmi nella vita di Italo, un contadino che da una finestra della sua casa vedeva il mare e dall’altra la battaglia che ha poi di fatto unito il nord con il sud Italia verso poi i momenti finali dell’unificazione». 

Ma chi è davvero Italo, il protagonista dello spettacolo? 

«Italo è un contadino, è la memoria storica di Castelfidardo che riporta alla mente una battaglia fondamentale per il regno d’Italia e fatale per lo stato Pontificio. Vive tra vecchie foto, foglietti, notizie varie, pezzi di giornale e che cerca di passare la memoria di un’Italia che ancora doveva nascere proprio ad Italia, personaggio che sarà interpretato dalla soprano Annalisa Sprovieri».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico