L’illustratore pesarese Alessandro Baronciani scelto da Barilla per "Grani d'autore"

L'illustrazione che Alessandro Baronciani ha fatto per Barilla
PESARO - Tra gli undici prestigiosi artisti scelti da Barilla per il “Manifesto del Grano Duro”, che racconta attraverso il linguaggio dell’arte, il lavoro...

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PESARO - Tra gli undici prestigiosi artisti scelti da Barilla per il “Manifesto del Grano Duro”, che racconta attraverso il linguaggio dell’arte, il lavoro dell’azienda per la valorizzazione di una filiera agricola italiana di qualità, responsabile e sostenibile, c’è l’illustratore, fumettista e musicista pesarese Alessandro Baronciani.

 

Nel progetto artistico, che prenderà vita da questo mese, attraverso un’esposizione open air delle opere presso la Biblioteca degli Alberi in Piazza Gae Aulenti a Milano, gli illustratori hanno raccontato la loro visione di una pasta di qualità. 


Il coinvolgimento
«In questo lavoro mi ha coinvolto Ale Giorgini, amico e collega di Vicenza: è stato interessante, perché l’idea era quella di trovare un illustratore che potesse raccontare il progetto attraverso il suo territorio e io ho pensato subito alle atmosfere del nostro entroterra, delle nostre colline. - racconta Baronciani - Tra l’altro, negli intenti di una riqualificazione geografica, Barilla utilizza proprio, tra gli altri, il grano proveniente dalla provincia di Pesaro e Urbino». L’ispirazione per il suo disegno è nata da vividi ricordi d’infanzia: «Oltre alle nostre bellissime colline, ho pensato alle trebbiature a cui assistevo da bambino: la mia mamma è di Rio Salso e mi portava a vedere il lavoro nei campi. Mentre i grandi lavoravano, noi bambini assistevamo dalla collina: erano giorni davvero emozionanti, la mietitrebbia aveva ruote più grandi di noi e passavamo tutto il giorno a guardarla lavorare. Tutto il paese era coinvolto e tutti si davano una mano: per noi piccoli era una vera festa!».


L’infanzia
Nel lavoro di Baronciani c’è un riferimento chiaro all’infanzia: la bambina che guarda dall’alto la mietitrebbia, assomiglia a una collina, ma è anche identificabile come una sorniona Madre Terra che protegge il lavoro. Sullo sfondo, poi, si riconoscono le fisionomie del Sasso Simone e Simoncello: «Quando ti commissionano un lavoro, devi sempre tener presente qual è il brief, ma è inevitabile collegarlo poi al tuo immaginario che attinge anche ai tuoi ricordi, o a quello che ti rimane impresso nel trascorrere della giornata». Oltre al progetto green, Barilla ha dimostrato anche un’attenzione particolare all’arte del disegno: «C’è stata una intera generazione che si è dimenticata cosa è lavorare con un illustratore. Sono d’accordo sul fatto che non è sempre facile farlo, ma sono contento che sia tornata l’attenzione sul nostro lavoro, superando la fase della fotografia digitale. Sono anche contento perché con Barilla ci sono altri progetti in corso: uno è una speciale playlist che dura esattamente il tempo di cottura di ogni tipo di pasta. Sulle linguine, ad esempio, c’è la mia e dal link sulla confezione, cliccando sull’immagine, è possibile accedere».

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Riguardo all’attenzione sul territorio, Alessandro è anche quest’anno l’autore del manifesto del Mystfest di Cattolica, il concorso nazionale dedicato ai gialli: «Sono molto orgoglioso di continuare questa lunga tradizione di prestigiosi illustratori, ma in più Cattolica mi ha anche chiesto di ridisegnare il logo dei suoi 750 anni. Ho pensato subito alle “cubie”, l’occhio portafortuna che si trova a prua di molte barche, un segno storico della tradizione marinara, sia marchigiana sia romagnola». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico