Paris, magia e recitazione: il popolare prestigiattore sul palco di Appignano con “Apparis Scomparis”

Andrea Paris, il prestigiattore
Si definisce prestigiattore e sul palco non fa solo magia. Andrea Paris sarà con il suo spettacolo “Apparis scomparis” sabato 17 febbraio, alle ore 21,15, al...

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Si definisce prestigiattore e sul palco non fa solo magia. Andrea Paris sarà con il suo spettacolo “Apparis scomparis” sabato 17 febbraio, alle ore 21,15, al teatro Gasparrini di Appignano (Mc). «Apparis Scomparis – spiega l’artista – è un titolo che nasce per gioco. Un giorno, mentre parlavo con gli amici, una ragazza vedendomi disse di me “Apparis” e poi è venuto “Apparis – Scomparis”. Ho mantenuto la gag e ho continuato a usarla. I miei spettacoli sono di magia e comicità, direi anche intrattenimento a 360°, con la collaborazione del pubblico, senza il quale non potrei andare avanti».

 

Il gioco con il pubblico

Impostazione valida anche per Apparis Scomparis e spiega che per lui la magia è «un pretesto con il quale condire l’intrattenimento. Non faccio le cose tanto per farle, io sono me stesso, gioco con il pubblico e una ventina di persone le porto con me sul palco. E le faccio partecipare». Gli spettatori, dal canto loro, apprezzano questa impostazione, perché «per loro è ancor più bello, si sentono parte attiva dello spettacolo, ripeto non solo di magia». Mago, o per meglio dire prestigiattore, Paris è nato attore. «Ho cominciato così – spiega – io creo lo spettacolo, sul palco sono Andrea Paris, poi è chiaro che caratterizzo il personaggio, che diventa un Alfa che sbaglia ma fa finta di no, condisco con particolari e l’intrattenimento è fatto. Magari non si ricorderanno dei numeri, ma solo di me e, se questo accade, ho vinto».

La carriera

Nel 2019 Paris è stato a Italia’s got talent. «Sono arrivato secondo, è stata una grande esperienza – ricorda – per me quello è stato il primo approccio con il pubblico popolare. Già lavoravo con Bocelli e mi ero esibito davanti ad attori internazionali. Devo dire che non credevo nei talent, perché lì hai pochi secondi, non sapevo cosa sarebbe successo, come sarebbe andata. Poi con il secondo posto alla fine è andata bene. Ma è arrivato il Covid e Tu si que vales: avevo ancora qualche dubbio, ma sono andato, ho vinto e questo ha contribuito a lanciarmi molto, poi ho fatto molte cose in tv». Con la sua esperienza Paris ritiene che per la magia e per i prestigiattori quelli presenti siano «tempi strani, perché noi facciamo il nostro numero e il pubblico italiano dopo averlo visto, va a cercare i segreti per vedere quello che c’è dietro. A noi prestigiattori questo non toglie nulla, ci mancherebbe, ma sono coloro che vanno a vedere cosa c’è dietro che si rovinano l’illusione e la meraviglia». Magia e recitazione sono sempre stati presenti in modo parallelo nella vita di Paris. «La magia – osserva – c’era accanto al mio lavoro di attore, dava qualche opportunità in più. Del resto per fare il mago bisogna essere attori e in questo caso si vince sempre: bisogna servirsi della magia». Non svela trucchi, ma spiega che per un numero efficace «ora metto meno tempo, ho imparato le tecniche, ma per farlo funzionare bene bisogna provarlo, farlo girare. Così io inserisco un numero nuovo nei miei spettacoli, provo col pubblico per vedere la reazione di chi guarda e chi partecipa, devo rodarlo». E quando non fa magia, Paris dice che ama «giocare con la realtà virtuale. Mi fa giocare con gli amici e anche con i miei figli, a distanza, con la play station».

 

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Corriere Adriatico