Anna Safroncik a Verissimo: «Ho vissuto il dramma di Chernobyl, speravo non accadesse più»

L'attrice è riuscita a riabbracciare il papà, ma ha ancora tanti amici e parenti nel Paese in guerra

Anna Safroncik a Verissimo: «Ho vissuto il dramma di Chernobyl, speravo non accadesse più»
Anna Safroncik è stanca e addolorata per quanto sta succedendo al suo Paese, l'Ucraina. Ne parla a Verissimo raccontando il viaggio della speranza di suo papà,...

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Anna Safroncik è stanca e addolorata per quanto sta succedendo al suo Paese, l'Ucraina. Ne parla a Verissimo raccontando il viaggio della speranza di suo papà, scappato dai bombardamenti e riuscito a entrare sano e salvo in Italia. «Ho tirato un sospiro di sollievo solo qualche giorno fa quando è arrivato a casa mia. Abbiamo vissuto il dramma di farlo scappare da sotto le bombe. A me sta ricapitando, mi trema la voce... Io l'ho vissuto quando è successo a Chernobyl con persone costrette ad abbandonare le proprie case, speravo che questo scempio non accadesse più», le parole dell'attrice.

 

 

Anna Safroncik a Verissimo sull'Ucraina

«Sono ancora sotto choc. Almeno ho la gioia di avere mio papà e sua moglie sul mio divano e ora mi posso occupare delle altre persone. Il mio telefono è un centralino. Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato a portare papà in salvo», ha aggiunto prima di raccontare dettagliatamente gli ultimi dieci giorni. «Dopo aver parlato con Giulio Berruti ho detto a mio padre di partire e lui mi ha detto che aveva l'università e gli esami dei suoi studenti, ma che sarebbe partito dopo una settimana. Questa settimana non l'abbiamo avuta. Tutto è scoppiato in maniera violenta e inattesa».

 

Anna Safroncik a Verissimo sull'Ucraina

«Da un momento all'altro - continua -  ti vedi la tua scuola in frantumi, io lì ho studiato. E poi c'è il freddo, chi rimane fuori congela. Mio padre ha pensato che sarebbe morto di polmonite. Lui è partito il lunedì all'alba perché prima sparavano ovunque. Per fortuna si possono fare ancora le videochiamate, ma con questo cellulare che trema perché ci sono le bombe e tu non sai cosa fare. È salito su un treno dove non si possono neanche portare i bagagli perché tolgono il posto alle persone e poi è stato ore al freddo. Per fortuna ha più di 70 anni, ma gli uomini dai 18 ai 60 anni non possono uscire perché vengono arruolati immediatamente, non volontariamente». «Sono avvilita, stanca, preoccupata. Lì ho amici, zii, parenti», conclude. 

 

 

 

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Corriere Adriatico