La Geometria Sacra con le sue forme che ci aiutano nella vita, la parola all'esperto ricercatore esoterico Zizzi

Pierluca Zizzi
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ANCONA - In ogni cultura, in tutte le epoche, le civiltà hanno sviluppato o creato simboli con forme e significati vicini alle esigenze della propria cultura. La Geometria Sacra è la disciplina che studia queste forme nei fenomeni di larga portata come religioni, comunicazione di massa, mistica, esoterismo e magia. Tali significati non sono solo estetici o meramente storici ma vicini a quello che noi moderni chiameremo linguaggio dell’inconscio, insomma: una trasposizione delle leggi naturali che rapportano intuizione, razionalità e azione sulla realtà fisica.

 

La sezione aurea con cui è fatto anche il logo dell’Alchimista all’Opera, per esempio, è una successione di numeri che, riportata alla geometria, ricorre in tante forme naturali e opere d’arte. Nel abbiamo parlato con Pierluca Zizzi, che ha scritto due libri su questo tema. «Per alcuni la Geometria Sacra è una vera e propria scienza - spiega Zizzi - per altri è una tradizione rigidamente codificata, per me è una via di ricerca che trae dal passato le forme più note e cerca nel presente quelle meno utilizzate, per proporre al futuro un nuovo linguaggio di proporzioni e simboli che ci migliorino e che ci definiscano». 


In architettura, la Geometria Sacra è stata usata nella pianificazione e costruzione di edifici religiosi, monumenti e complessi vari, altari, tabernacoli o dipinti, sculture o anche spazi sacri, perché significati simbolici e sacri sono attribuiti a certe forme o proporzioni geometriche. «Immagina gli umani del neolitico immersi in un ambiente di forme naturali - prosegue Zizzi - i nostri progenitori erano attratti dalle poche figure che noi definiamo geometriche come i cerchi perfetti del Sole e della Luna. Passarono dunque a rappresentarle e a scolpirne per avere con esse un rapporto strumentale e contemporaneamente molto intimo. Anche il tracciare una figura sul corpo che sia ben proporzionata con la testa e che rappresenti qualcosa di sacro per chi espone tali disegni era un atto che utilizzava le leggi naturali della Geometria Sacra, delle forme e delle loro funzioni». 


Le civiltà antiche adottarono queste geometrie per progettare e costruire i loro luoghi più importanti. «L’abbandono progressivo di tali geometrie e delle loro leggi - prosegue Zizzi - ha causato una disarmonia nelle forme delle nostre città, degli oggetti che usiamo e dunque nei pensieri e nella vita di tutti noi. Riprendere queste antiche conoscenze, approfondirle in tutte le discipline e le scienze umane, apporterebbe potere, significato, bellezza e armonia nella vita». I simboli proposti da Pierluca Zizzi sono strumenti pratici per l’elevazione spirituale. «Esporre nella propria casa un simbolo in proporzione aurea con profondi significati tradizionali - conclude - può migliorare la vita e i pensieri degli abitanti, può favorire alcune azioni vicine, per somiglianza, al simbolo o alle forme date all’ambiente. Un esempio per chiarire: tre simboli lunari rapportati bene tra di loro e dipinti su un muro del luogo che si usa per meditare apporta frequenze fortemente vicine al sogno, alla profondità interiore, alla parte femminile della mente di ognuno». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico